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Amb.Di Ruzza commemora inviati Rai uccisi 30 anni fa a Mostar

Amb.Di Ruzza commemora inviati Rai uccisi 30 anni fa a Mostar

Cerimonia alla presenza dei familiari delle vittime

SARAJEVO, 31 gennaio 2024, 12:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Su iniziativa dell'ambasciata d'Italia in Sarajevo, si è svolto a Mostar un evento per onorare la memoria del giornalista Marco Luchetta e dei due operatori Dario D'Angelo e Alessandro Saša Ota, della sede Rai di Trieste, in occasione del trentesimo anniversario della loro uccisione, che avvenne lì il 28 gennaio 1994 durante il conflitto in Bosnia-Erzegovina.

Come ogni anno, la ricorrenza è stata organizzata in collaborazione con le autorità della Citta' di Mostar.
    La cerimonia, tenutasi proprio nello spiazzo ove la granata ha ucciso gli inviati Rai, è stata presieduta dall'ambasciatore d'Italia Marco Di Ruzza alla presenza del sindaco di Mostar, Mario Kordic.

Presenti alcuni familiari delle vittime giunti dall'Italia, tra i quali Daniela Schifani Corfini, vedova Luchetta nonchè presidente della fondazione, e Milenka Ota, vedova di Alessandro Saša Ota. Prima della commemorazione il gruppo dei familiari - accompagnato dall'ambasciatore - è stato ricevuto dal sindaco, che ha espresso loro il cordoglio e la vicinanza della città. Alla celebrazione hanno partecipato esponenti della comunità internazionale (Ue, Osce e Undp), il console onorario italiano a Mostar, organizzazioni della società civile - alcune provenienti dall'Italia - mezzi di informazione e numerosi cittadini.
    Varie corone floreali sono state poste ai piedi della targa che rievoca la memoria dei cronisti Rai. Nel suo intervento, l'ambasciatore ha ricordato i tre operatori dell'informazione come esempio fulgido di un giornalismo libero, coraggioso e tenace. "Il ricordo di Luchetta, D'Angelo ed Ota - ha affermato Di Ruzza - sia motivo ispiratore per tutti coloro che si impegnano per portare avanti concreti processi di riconciliazione e pacificazione in Bosnia-Erzegovina. E' fondamentale che il Paese possa stabilmente evolvere in una moderna societa' cosmopolita e pluriculturale, lasciandosi alle spalle la stagione degli odi etnici, per guardare con fiducia alla sua prospettiva europea, ora che la Bosnia-Erzegovina gode ufficialmente dello status di candidato all'adesione all'Ue". A tale proposito, Di Ruzza ha ribadito il convinto sostegno italiano alle aspirazioni europee della Bosnia-Erzegovina e dell'intera regione balcanica.
    Emozionante il messaggio che Andrea Luchetta, figlio di Marco Luchetta e giornalista della Rai, ha letto a nome della famiglia: "Mostar per me e mia sorella è nostro padre. Mostar è l'empatia che ci ha insegnato a provare. Mostar sono gli uomini che hanno rifiutato di uccidere e i cittadini che hanno nascosto i perseguitati. Mostar è chi crede in una comune radice umana".
   
   

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