L'inviato speciale del
ministero degli Esteri italiano per i Diritti umani delle
persone Lgbtiq+, Fabrizio Petri, è in visita a Buenos Aires dove
ha avuto incontri con responsabili governativi dell'Argentina
per "cercare di favorire percorsi di lavoro comune" nel settore
di sua competenza.
Designato due mesi fa per decisione del ministro Luigi Di
Maio, Petri ha intrapreso la sua seconda missione all'estero (la
prima è stata a Washington) in Argentina perché, ha detto
all'ANSA, "ritengo che sia necessario un approccio equilibrato
ai temi dei diritti umani Lgbtiq+ che tenga conto delle
sensibilità sia del Global North (le Nazioni sviluppate) che del
Global South (i Paesi in via di sviluppo)".
In questo ambito ha incontrato Cecilia Meirovich, direttrice
per i Diritti umani del ministero degli Esteri e la
sottosegretaria per le Politiche della Diversità del ministero
per le Pari opportunità, Alba Rueda.
"L'Argentina - ha ricordato - è uno dei Paesi più attivi su
questi temi perché co-presiede due dei principali organismi
internazionali del settore, fra cui l'Equal Rights Coalition".
Ed è "pivotale - ha aggiunto - perché ha a livello interno una
legislazione molto avanzata e molto importante"
Ovviamente "l'Italia con l'Argentina ha un legame storico -
ha ancora detto - ed era per me importante venire qui, dove ho
trovato una accoglienza molto positiva. Per questo credo che
assieme svilupperemo un percorso in cui cercheremo di trovare le
maniere di favorire l'avanzamento dei diritti umani dei Lgbtiq+,
ma anche in generale".
Petri ha quindi sottolineato il grande significato che ha
avuto per lui l'incontro - "purtroppo solo virtuale", si è
rammaricato - con quattro Madri e Nonne di Plaza de Mayo: Vera
Jarach, Estela de Carlotto, Hebe de Bonafini e Nora Cortiñas).
"E' stato un momento speciale - ha spiegato - perché mi ha
permesso di collegare la loro azione ad un approccio nonviolento
che ritengo centrale e che auspico possa essere condiviso anche
dal mondo Lgbtiq+ in modo da rafforzare i percorsi democratici".
Profondo conoscitore dell'India e studioso della filosofia
indiana in particolare nel suo adattamento operato dal Mahatma
Gandhi. Petri è dal 2016 presidente del Comitato
interministeriale italiano per i diritti umani.
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