Il ministro della Difesa
sudcoreano ad interim, Kim Seon-ho, ha sospeso tre comandanti
militari coinvolti nelle turbolenti vicende della legge
marziale, dichiarata martedì sera dal presidente, Yoon Suk-yeol,
e rimossa sei ore dopo a seguito della bocciatura del
Parlamento. Lo riferisce la Yonhap, rilevando che si tratta
della prima misura del suo genere adottata finora.
In particolare, il ministro ha sospeso il comandante delle
Forze Speciali Kwak Jong-keun, il comandante della Difesa della
Capitale, Lee Jin-woo, e il capo del comando del
controspionaggio, Yeo In-hyeong: tutti e tre erano stati
coinvolti direttamente nell'esecuzione dell'ordine di legge
marziale di martedì sera.
Oggi, Kwak ha affermato di aver appreso dell'ordine solo
tramite le notizie e di aver respinto le disposizioni sulla
rimozione dei parlamentari dall'Assemblea nazionale.
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