Dopo la Camera dei deputati,
anche il Senato brasiliano ha approvato gli ultimi punti del
programma di aggiustamento fiscale proposto dal governo di Luiz
Inácio Lula da Silva, che mira a gettare le basi per eliminare
gradualmente il deficit cronico del settore pubblico.
Il piano di risanamento prevede diverse misure che ridurranno
gradualmente la spesa fino al 2030 e mireranno a recuperare e
mantenere l'equilibrio dei conti pubblici, con un debito che nel
2025 potrebbe superare l'equivalente dell'81% del Pil.
Il controllo della spesa è una delle maggiori preoccupazioni
del mercato finanziario, che nelle ultime settimane si è
espresso attraverso il mercato dei cambi, con forti pressioni
sul real, che ha toccato i minimi storici rispetto al dollaro.
Tra le nuove norme approvate dai senatori, la più importante
dal punto di vista fiscale è quella che modifica il calcolo
dell'aumento annuale del salario minimo, finora legato al
risultato del Pil e all'inflazione. D'ora in poi, la formula per
calcolare l'aumento terrà conto anche del comportamento di
spesa, un punto considerato cruciale poiché il salario minimo
costituisce una delle maggiori pressioni sui conti pubblici.
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