"Nessuno è al sicuro" in
Nicaragua dal "modello repressivo" messo in atto dal governo del
presidente Daniel Ortega, che minaccia i diritti umani in un
modo "senza precedenti": lo sostiene Amnesty International in un
comunicato.
"Che si tratti di leader indigeni, giornalisti, difensori dei
diritti umani o chiunque sia visto come una minaccia alle
politiche governative, le autorità continuano a rafforzare il
clima di paura in cui il dissenso è punibile con la reclusione,
l'esilio o la scomparsa", ha affermato la direttrice di Amnesty
per le Americhe, Ana Piquer.
Dal febbraio 2023, Ortega e sua moglie, la vicepresidente
Rosario Murillo, hanno privato della nazionalità nicaraguense
circa 450 persone tra politici, imprenditori, giornalisti,
intellettuali, difensori dei diritti umani e membri del clero
costretti all'esilio o espulsi dal Paese.
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