Continua la corsa del
dollaro contro il real brasiliano. Il biglietto verde ha
raggiunto in mattinata il suo nuovo record storico dalla
creazione della valuta brasiliana nel 1994, sfondando per la
prima volta quota 6,20, passando di mano al suo massimo
giornaliero a 6,2065 real.
Il trend è stato leggermente invertito a seguito
dell'intervento della Banca centrale che, come aveva fatto ieri
in due occasioni, ha messo all'asta un totale di 3,2 miliardi di
dollari nel tentativo di raffreddare il cambio aumentando
l'offerta sul mercato. Si tratta del quarto intervento di questo
tipo in due giorni. Dopo le aste, la quotazione del dollaro è
scesa fino essere scambiato a 6,11 real alle 14,00.
L'apprezzamento si verifica a causa della fibrillazione dei
mercati finanziari preoccupati per la tenuta dei conti pubblici
brasiliani. Il pacchetto di tagli alla spesa presentato dal
governo per risparmiare 11 miliardi di euro (70 miliardi di
real) nei prossimi due anni per un totale di 58,8 miliardi di
euro (375 miliardi di real) entro il 2030 è in discussione in
parlamento dove rischia tuttavia di essere 'disidratato'. Il
governo è tenuto a ridurre la spesa per rispettare l'impegno di
ottenere il pareggio di bilancio nel 2024 e nel 2025, come
previsto dalla regola fiscale approvata dall'esecutivo di Luiz
Inacio Lula da Silva.
A preoccupare è anche l'inflazione, che chiuderà l'anno a
ridosso del 5%, oltre il tetto massimo previsto dalla Banca
centrale che ha stabilito l'obiettivo dei prezzi nel 2024 al 3%
con una tolleranza di un massimo dell'1,5%. Nel tentativo di
contenere l'inflazione la Banca centrale ha deciso di elevare il
tasso di interesse di riferimento al 12,25%. Una decisione che
potrebbe creare un rallentamento della crescita economica
generando effetti negativi nel Paese.
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