Come lui stesso aveva
anticipato, e argomentando la decisione con l'intenzione di
mantenere l'equilibrio fiscale, il presidente dell'Argentina,
Javier Milei, ha posto il veto totale alla riforma delle
pensioni approvata dieci giorni fa al Congresso
dall'opposizione. Con il decreto 782/2024, pubblicato stamani
nella Gazzetta Ufficiale, il governo del leader ultraliberista
ha annullato il progetto che era passato in entrambe le aule del
parlamento e che prevedeva l'aumento dell'8,1% delle prestazioni
pensionistiche, oltre a una nuova formula di mobilità.
"L'aumento che deriva da questa legge implica un incremento
delle spese pari all'1,2% del Pil. Ma non è solo un aumento che
si ha in un anno, è da qui all'eternità. Per un'economia il cui
tasso di interesse medio è del 5%, significa aver alzato il
debito di 24 punti di Pil", aveva detto Milei criticando la
riforma delle pensioni votata in parlamento.
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