Le organizzazioni di difesa
dei diritti umani hanno celebrato a Buenos Aires la decisione
dell'Unesco di riconoscere il Museo della memoria aperto nella
ex Scuola di meccanica della Marina (Esma) come Patrimonio
mondiale dell'umanità.
Per l'occasione, in presenza di Madri e Nonne di Plaza de
Mayo, e dei ministri argentini della Cultura e della Giustizia,
è stata scoperta una targa commemorativa in cui si ricorda che
la Esma fu "un luogo di detenzione, tortura e sterminio" durante
la dittatura al potere fra il 1976 e il 1983.
"E' un giorno molto particolare - ha dichiarato la presidente
delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto - in cui la
gioia della gioventù che presenzia questa cerimonia si mescola
con la tristezza, per i tanti che sono assenti e di cui non si
conosce neppure la fine fatta".
Da parte sua la responsabile delle Madri di Plaza de Mayo,
Taty Almeida ha sottolineato che "con questo riconoscimento si
dimostra che nel nostro Paese c'è stato un genocidio e che il
'Nunca Más' significa proprio 'Mai più'".
"A coloro che rivendicano la dittatura - ha concluso
alludendo a settori ultraconservatori che cercano di riabilitare
il regime militare dei generali argentini in chiave elettorale -
diciamo che continueremo a resistere noi donne pazze che,
nonostante la repressione e le sedie a rotelle che dobbiamo
usare per la nostra età avanzata, siamo ancora in piedi".
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