Alti dirigenti militari e delle
forze di sicurezza di 40 nazioni partecipano a Tunisi alla 13ma
edizione del Forum delle Forze Speciali (Silent Warrior Forum),
"una preziosa occasione per scambiare esperienze e rafforzare la
cooperazione tra tutti i Paesi partecipanti con l'obiettivo di
costruire capacità, qualificare le forze speciali e affrontare
le minacce alla sicurezza e alla stabilità dei Paesi". Lo ha
sottolineato in apertura il generale Michael Langley, alla testa
del Comando militare degli Stati Uniti in Africa (Africom), che
insieme allo Special Operations Command for Africa (Sosaf),
supporta l'evento che "rappresenta un'opportunità per discutere
varie tematiche di interesse comune, come le sfide che devono
affrontare le forze armate e le forze speciali e la necessità di
tenere il passo con gli ultimi sviluppi sul campo, elaborando
metodi di formazione condivisi".
Il ministro tunisino della Difesa, Khaled Sehili, ha elogiato
l'importanza di ospitare questo evento come un rafforzamento
dell'apertura del Paese alla cooperazione militare congiunta in
generale e delle Forze speciali tunisine ai suoi dintorni
regionali e continentali per discutere di argomenti derivanti
dalla realtà sul campo delle forze armate e delle forze speciali
nella regione africana e nel resto del mondo. Nel suo discorso
il ministro, ha evidenziato "che le sfide poste dalle situazioni
e dai cambiamenti geopolitici nei bacini del Mediterraneo, del
Medio Oriente e dell'Africa, di fronte ai quali i Paesi non sono
in grado di affrontarne le ripercussioni individualmente, fanno
sì che tutti, senza eccezioni, siano chiamati ad un'azione
congiunta per fronteggiare le minacce dei gruppi terroristici e
affrontare la criminalità transfrontaliera, il traffico di armi
e di esseri umani, il traffico di droga e la migrazione
irregolare". "Ciò rende tutte le parti responsabili del
mantenimento della sicurezza e della stabilità, del
rafforzamento delle capacità militari e della costruzione di un
approccio partecipativo basato sull'offerta di una formazione
professionale con standard di riferimento" ha detto il ministro,
citato in una nota del suo dicastero. Sehili ha sottolineato che
la Tunisia è riuscita a creare il Centro di eccellenza nel campo
dello sminamento e del trattamento degli oggetti sospetti e il
Centro di eccellenza per la riabilitazione delle forze, che sono
diventati un riferimento regionale nel campo degli studi, della
formazione e dell'addestramento per tutto ciò che riguarda le
mine, gli oggetti sospetti e la riabilitazione delle formazioni
militari, e oggi guarda con interesse a diventare un riferimento
regionale e regionale per la formazione e l'addestramento in
Africa creando un centro di eccellenza per le forze speciali".
Alla sessione di apertura hanno partecipato numerosi alti
dirigenti militari e civili, tra cui l'ambasciatore degli Stati
Uniti in Tunisia, il Comandante del Comando militare degli Stati
Uniti in Africa, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito
terrestre e il Comandante delle Operazioni speciali in Africa,
il Comandante delle Forze Speciali Italiane e parte del suo
staff, oltre ai capi delle delegazioni di 40 Paesi. (ANSA)
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