Mauritius terrà le elezioni legislative il 10 novembre.
Lo ha annunciato oggi la presidenza, all'indomani dell'accordo storico per la restituzione da parte della Gran Bretagna delle Isole Chagos alla Repubblica di Mauritius.
L'ufficio del presidente Prithvirajsing Roopun ha
annunciato che il Parlamento verrà sciolto immediatamente e che
i candidati dovranno essere nominati entro il 22 ottobre e che
il 10 novembre si voterà.
Il plauso ufficiale del presidente Joe Biden allo "storico
accordo" con cui il nuovo governo britannico di Keir Starmer ha
dato ieri l'ok - dopo un lungo arroccamento postcoloniale - alla
restituzione delle Isole Chagos alla Repubblica di Mauritius,
cela in realtà una possibile irritazione statunitense per la
mossa di Londra. A sostenerlo è oggi in prima pagina il Times,
secondo il cui titolo Starmer "ha sfidato gli Usa" con questa
mossa, nonostante l'intesa preveda che l'isola più strategica
dell'arcipelago, quella di Diego Garcia, pur resa anch'essa alla
sovranità formale delle Mauritius, continui ad essere
controllata di fatto dal Regno Unito, garante del mantenimento
di una base militare condivisa con il grande alleato americano e
considerata "vitale" da Washington nel mezzo dell'Oceano
Indiano. Il Times, citando fonti diplomatiche di entrambe le
sponde dell'Atlantico, scrive che a inquietare gli Usa è il
sospetto che l'operazione possa avvantaggiare la Cina, la quale
ha buone relazioni con tanti Paesi africani e coltiva legami con
lo stesso governo mauriziano, in un delicato quadrante
geopolitico.
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