La violenza sulle donne in Kenya è un problema molto serio. Secondo l'istituto nazionale di statistica, il 34% della popolazione femminile keniana a partire dall'età di 15 anni ha subito delle violenze.
Ed è record anche di femminicidi accertati: nel 2022 ce ne sono stati 725 . Una spirale di cui per ora non si vede la fine, e che va ad unirsi alla 'maledizione' della Rift Valley che nel corso degli anni ha visto morire vari protagonisti del mondo dell'atletica.
L'ultima tragedia è quella della maratoneta ugandese Rebecca Cheptegei, morta all'alba di oggi a causa delle gravi ustioni riportate dopo che il suo compagno le aveva dato fuoco domenica scorsa. Ad annunciare, sul social X, il decesso è stato il presidente del Comitato olimpico ugandese, Donald Rukare. "Abbiamo appreso della triste morte della nostra atleta olimpica Rebecca Cheptegei a seguito di un violento attacco da parte del suo fidanzato. Che la sua anima riposi in pace e condanniamo fermamente la violenza contro le donne". Rukare ha poi deplorato "un atto vile e insensato che ha portato alla perdita di una grande atleta".
La 33enne Cheptegei, che di recente aveva preso parte alla marationa dei Giochi di Parigi piazzandosi 44/a, era ricoverata a Eldoret in terapia intensiva. Secondo la ricostruzione dei fatti fornita dalla polizia locale, un uomo identificato come il compagno di Cheptegei, il keniano Dickson Ndiema Marangach, l'ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco domenica scorsa nella sua casa di Endebess, nella contea occidentale di Trans-Nzoia, in Kenya. Nell'attacco Cheptegei ha riportato ustioni sull'80% del corpo, come ha sottolineato uno dei responsabili della struttura in cui era ricoverata. "Tutti i suoi organi hanno ceduto ieri sera", ha detto un medico della struttura, il Moi Teaching and Referral Hospital'. Un altro medico dell'ospedale aveva detto ieri che le condizioni di Cheptegei erano peggiorate nelle ultime 24 ore a causa di infezioni, "e avevamo poche speranze che ce la facesse". La polizia, da parte sua, ha spiegato che Marangach si è intrufolato in casa di Cheptegei domenica pomeriggio, mentre lei era in chiesa con i suoi figli. La donna viveva con la sorella e le due figlie a Endebess, una zona vicina al confine con l'Uganda. Il quotidiano Standard ha riferito che le figlie di Cheptegei hanno assistito alla macabra aggressione. "Mi ha preso a calci mentre cercavo di correre in soccorso di mia madre - ha raccontato al giornale una delle ragazze -. Ho immediatamente gridato aiuto, attirando un vicino che ha cercato di spegnere le fiamme con l'acqua, ma non è stato possibile". Anche Marangach è rimasto ferito nell'incidente, riportando ustioni del 30% sul corpo. Le sue condizioni attuali non sono state rese note.
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