Una viceministra del Tesoro nel
governo laburista britannico, Tulip Siddiq, è stata coinvolta in
un vasto scandalo di corruzione in Bangladesh riguardante il
ramo più potente della sua famiglia: la zia è Sheikh Hasina,
l'ex premier del Paese asiatico, fuggita in India dove ha
ottenuto rifugio e protezione dal governo di Narendra Modi. In
una indagine avviata dalla Commissione anti-corruzione del
Bangladesh (Acc) sull'ex leader, che era stata deposta ad agosto
e accusata di aver sottratto miliardi al suo Paese, è emerso
anche il nome di Siddiq. Si è parlato infatti di un suo presunto
ruolo di mediatrice in un accordo con la Russia risalente al
2013 per la realizzazione di una nuova centrale nucleare in
Bangladesh in cui sarebbero stati gonfiati i costi.
La vicenda non può che rappresentare un nuovo motivo di
imbarazzo per il premier laburista Keir Starmer, ancora di più
se si considera che la viceministra con origini familiari del
Bangladesh è responsabile per la lotta alla corruzione nella
City. Sir Keir ha per ora ribadito la sua piena fiducia a Siddiq
ma la sua difesa potrebbe diventare insostenibile qualora si
aggravassero le accuse nei confronti della esponente laburista.
Questo caso arriva dopo le recenti dimissioni di Louise Haigh da
ministra dei Trasporti per una sua condanna per truffa mai resa
pubblica: condanna risalente al 2013, ma di cui anche il premier
era stato informato almeno dal 2021.
A questo si devono aggiungere gli scandali che hanno colpito
i vertici del Labour, dalle accuse di clientelismo per alcune
nomine alla vicenda dei regali ricevuti in numero record e in
parte non dichiarati correttamente secondo le regole del
Parlamento di Westminster: problemi che senza dubbio hanno
contribuito a intaccare fortemente la popolarità dell'esecutivo
salito al potere lo scorso luglio, come emerso in diversi
sondaggi.
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