Otto degli 11 giudici
della Corte Suprema del Messico hanno presentato le dimissioni a
seguito di controverse riforme giudiziarie. Lo ha comunicato la
Corte Suprema. "Gli otto giudici - si legge in una nota - si
sono rifiutati di prendere parte alle contestate elezioni che
renderanno il Messico l'unico paese al mondo a selezionare tutti
i suoi giudici tramite voto popolare".
Gli otto giudici della Corte Suprema del Messico hanno
rassegnato le loro dimissioni (con effetto dal 31 agosto 2025)
come stabilito dalla riforma della giustizia per i magistrati
che si rifiutano di partecipare alle elezioni popolari del
prossimo anno. Le dimissioni sono arrivate allo scadere del
termine entro il quale giudici e magistrati dovevano dichiarare
la loro intenzione di candidarsi o meno al voto popolare messo
in calendario il primo giugno del prossimo anno. Se oggi non si
fossero dimessi, gli otto giudici della Corte Suprema avrebbero
perso il diritto alla loro pensione.
Come la stessa Corte Suprema ha fatto sapere in un comunicato,
le dimissioni sono state notificate al Senato messicano. La
maggior parte dei giudici che si sono dimessi si oppone alla
riforma della giustizia voluta dalla presidente Claudia
Sheinbaum e dal suo predecessore Andrés Manuel López Obrador,
che ha fatto del Messico il primo paese a eleggere tutti i suoi
giudici tramite il voto popolare.
La Corte Suprema discuterà martedì prossimo un progetto di
sentenza del giudice Juan Luis González, uno degli otto
dimissionari, che propone di invalidare parzialmente
l'emendamento approvato a settembre dal Parlamento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA