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Olanda e Canarie interessati al modello di accordo Italia-Albania

Olanda e Canarie interessati al modello di accordo Italia-Albania

Il ministro olandese: 'Esploriamo nuove idee'. Le Canarie in conflitto con le politiche di Madrid

ROMA, 16 ottobre 2024, 13:24

Redazione ANSA

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Arrivata in Albania la nave della Marina con 16 migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arrivata in Albania la nave della Marina con 16 migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

      "Credo che le politiche italiane" sui migranti "siano in linea con quanto concordato dai leader Ue diversi anni fa. Non intendiamo unirci all'accordo specifico Italia-Albania, ma lo guardiamo con grande interesse perché anche noi vogliamo esplorare nuove idee e possibilità di nuovi luoghi per controllare i flussi migratori".

    Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp al termine del suo incontro con Antonio Tajani alla Farnesina. "L'Italia svolge tutto questo nel quadro del diritto europeo e all'interno della convenzione dei diritti umani. Abbiamo bisogno di innovare e pensare fuori dagli schemi", ha aggiunto. 

Le Canarie pronte a 'esplorare possibilità', contro la linea di Sanchez 

     Il governo delle Canarie, guidato dalla coalizione Coalicion Canaria con il Partito Popolare, è disposto a trasferire l'accoglienza di migranti minori a paesi fuori dalla Ue, secondo quanto affermato dal vice presidente Manuel Dominguez (Pp) i, dichiarazioni ai cronisti. Dominguez ha segnalato che "c'è un articolo della legge per gli Stranieri che fa riferimento al fatto che le autonomie regionali possono realizzare installazioni in paesi terzi" o di transito, per accogliere migranti irregolari.

    "Pertanto ai paesi è consentito agire come Stati", ha aggiunto Dominguez nel rispondere a una domanda sulla possibilità di adottare il 'modello italiano' nella esternalizzazione dell'accoglienza di migranti e richiedenti asilo a paesi terzi.

     "Credo che bisogna ascoltare di più l'Unione Europea. Da parte dell'Europa c'è disposizione ad aiutare in materia di sicurezza e di prevenzione e in materia di asilo politico e, come no, nel trasferimento di minori non accompagnati", ha rilevato.

     Il governo spagnolo è contrario alla creazione di centri di accoglienza fuori dalla Ue e "continuerà da difendere l'applicazione umanitaria del patto di migrazione e asilo", come ha ricordato ieri la portavoce, Pilar Alegria.

    Il premier Pedro Sanchez sarà oggi a Bruxelles per partecipare al vertice Ue-Consiglio del Golfo e al Consiglio europeo, dove ribadirà la posizione della Spagna contraria all'esternalizzazione dell'accoglienza dei migranti in hot spot in paesi terzi. E difende il patto sulle Migrazioni e l'Asilo, costato dieci anni di negoziati, perché sia applicato integralmente, evidenziano fonti governative. Sanchez ha rivendicato in Parlamento la politica migratoria "umanitaria e responsabile" dell'esecutivo,, collegata anche alla sfida demografica e alla crescita economica, "per garantire la prosperità e sostenibilità del welfare".

'Rifiuto totale' di Madrid: 'viola i diritti umani' 

   "Esprimiamo un rifiuto totale del piano Meloni che sostanzialmente è una violazione fragrante della legalità internazionale e dei diritti umani". Lo ha detto oggi la vicepremier spagnola con delega al Lavoro e fondatrice della confluenza di sinistra, Sumar, Yolanda Diaz, parlando con i giornalisti.

     Diaz ha respinto in toto la proposta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di esplorare "possibili vie" per la creazione di centri per la deportazione di migranti irregolari fuori dal territorio europeo.

    Secondo la vicepremier, il modello della Spagna di politica migratoria "deve essere giustamente quello della difesa della legalità internazionale, dei diritti umani e civili. E' proprio ciò che faremo in questi giorni: regolarizzare le oltre 500 mila persone migranti che si trovano oggi nel nostro paese", ha detto la vicepremier in riferimento all'iniziativa popolare di sanatoria degli stranieri irregolari all'esame del Congresso spagnolo.

   "A fronte delle politiche dell'odio cui stiamo assistendo" occorre difendere "i diritti umani e la legalità internazionale", ha concluso Diaz. 

Von der Leyen: 'Esplorare possibili nuove strade'

    Lunedì scorso la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, aveva dichiarato che in Europa "dovremmo anche continuare a esplorare possibili strade da percorrere riguardo all'idea di sviluppare centri di rimpatrio al di fuori dell'Ue, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sui rimpatri", sottolineando che con l'avvio delle operazioni previste dal protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni pratiche".  Dichiarazioni, quelle di von der Leyen, che hanno sollevato un'ondata di critiche. 

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