Alcune della maggiori case
editrici Usa, da Penguin Random House a Simon & Schuster, hanno
fatto causa allo stato della Florida per una legge che consente
alle scuole di vietare determinati libri dalle biblioteche degli
studenti. Nella citazione si evoca la violazione dei diritti del
primo emendamento sulla libertà di parola e si citano diversi
libri censurati, tra cui capolavori come "Per chi suona la
campana" di Ernest Hemingway o "Anna Karenina" di Leo Tolstoj e
opere di altri autori come Maya Angelou.
Al centro della causa c'è una legge approvata in Florida
l'anno scorso che richiede alle scuole di sviluppare un
meccanismo in cui i genitori possano opporsi a determinati libri
trovati nelle biblioteche o nelle aule. I libri soggetti a
rimozione sono quelli che "rappresentano o descrivono condotte
sessuali" o che sono "inadeguati per il livello scolastico e la
fascia d'età" degli studenti della scuola. Secondo un rapporto
pubblicato in aprile da Pen America, un'organizzazione
non-profit che sostiene la libertà di parola, in Florida sono
stati banditi 3.135 libri da luglio 2021 a dicembre 2023, il
numero più alto nel paese. La maggior parte dei libri rimossi
sono quelli che "parlano di identità Lgbtq+, che includono
personaggi di colore, che parlano di razza e razzismo, che
includono rappresentazioni di esperienze sessuali
nell'interpretazione più ampia di tale comprensione". Anche
autori di bestseller tra cui John Green e Jodi Picoult, così
come genitori contrari alla legge della Florida, si sono uniti
alla causa degli editori. Sostengono che la legge statale
consenta alle scuole di vietare automaticamente i libri senza
consultare "professionisti qualificati, come insegnanti o
specialisti dei media, per determinare quali libri siano
appropriati". E denunciano che alcune scuole hanno vietato libri
che includono la frase "fatto l'amore", ad esempio, senza
considerare il contesto del libro nel suo complesso. Queste
restrizioni "si applicano a tutti i gradi, dalla scuola materna
alla dodicesima classe", spiegano i ricorrenti, sostenendo che
la legge ha creato un "regime di rigida censura" nelle scuole.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA