In pochi giorni dalla camera di sicurezza, in cui era stata reclusa per un fermo di polizia, ai proverbiali 15 minuti di celebrità. Si chiama Jayda Frensen e ha solo 31 anni la 'pasionaria nera' inglese a cui Donald Trump ha offerto le luci della ribalta ritwittando dal suo profilo tre video anti-islamici. E scatenando un altro putiferio.
Il suo nome, sconosciuto ai più, è legato a doppio filo alle provocazioni di Britain First: partitino rumoroso della galassia dell'estrema destra più radicale del Regno, nazionalista e apertamente xenofobo. Vi ha aderito reduce dalle file della English Defence League, altra sigla ultrà abbandonata dopo che aveva associato i suoi destini 'ideologici' niente meno che a gruppi di hooligan da stadio. E vi ha fatto carriera. Un paio di anni orsono, dopo aver racimolato lo 0,1% in un'elezione suppletiva per un seggio ai Comuni, è divenuta vice leader e nel 2016 ha retto il timone quando il segretario in carica, la testa rasata Paul Golding, s'è ritrovato per qualche tempo in galera.
Un'esperienza che a lei stessa è capitato di fare. Un anno fa con l'accusa d'aver molestato una donna musulmana che indossava il velo. Più di recente, per un comizio dai toni incendiari tenuto a Belfast nel tentativo d'attaccar briga coi repubblicani nordirlandesi. Proprio in Irlanda del Nord, Britain First ha del resto le sue radici, essendo stata fondata - da una costola del British National Party, formazione fascistoide d'oltre Manica - dall'ex pastore calvinista Jim Dowson in nome d'una piattaforma politica e di piazza imperniata sul fondamentalismo protestante e sull'adesione fanatica all'unionismo orangista anti-cattolico: posizioni che, uscito di scena di Dowson, si sono gonfiate di contenuti razzisti a più vasto raggio. Con particolare predilezione per l'islamofobia - praticata a colpi di ronde di sedicenti Pattuglie Cristiane - e la furia contro i migranti.
Un 'setta' a cui Donald Trump regala oggi visibilità, non senza guadagnarsi gratitudine: il presidente, cinguetta Jayda incredula in risposta alla condivisione di quei video (reali, ma facilmente strumentalizzabili per istigare odio) "ha 44 milioni di followers. Dio benedica Trump! Dio benedica l'America!".
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