La Commissione europea "ha aperto una consultazione pubblica, a cui ha partecipato l'Istituto nazionale tributaristi (Int), sulla strategia volta a promuovere la circolazione delle prestazioni di servizi e delle merci a livello transfrontaliero, eliminando gli ostacoli normativi e amministrativi esistenti ed evitare che ne sorgano di nuovi".
Lo ricorda la stessa associazione professionale presieduta da Riccardo Alemanno, secondo cui l'Int "non può che essere totalmente d'accordo, poiché ogni limitazione e/o riserva, salvo necessità di effettivo pubblico interesse, va a detrimento della concorrenza e della libera circolazione di beni e di servizi, creando un aggravio di costi ai cittadini consumatori.
Per cui -
si legge in una nota - ben venga una strategia di promozione
della circolazione dei servizi professionali a livello
transfrontaliero, come programmato dalla Commissione europea, a
cui auspichiamo che tutti gli Stati membri si attengano
rigorosamente".
Il documento dell'Int, si apprende, "si è soffermato in
particolar modo sui servizi professionali", puntualizzando
"alcuni concetti e anomalie. Dobbiamo evidenziare come in alcuni
Paesi dell'Unione vi siano tentativi di monopolizzare, da parte
di talune categorie, i servizi e la consulenza professionale in
ambito contabile, amministrativo e tributario, in particolare in
Italia dove l'attribuzione di nuove funzioni nel settore e/o le
riforme di albi professionali di settore rappresentano l'esatto
contrario di quanto indicato nella raccomandazione oggetto di
consultazione pubblica".
Per l'associazione di tributaristi, "la creazione, da parte di
un Paese membro, di attività e/o funzioni riservate in ambito
contabile che riguarda adempimenti che il contribuente può
svolgere direttamente o delegare a persona di sua fiducia, crea
un grave ostacolo non solo all'interno del territorio nazionale,
ma impedisce la circolazione e lo stabilimento di figure
professionali nei Paesi membri", perciò "è indispensabile un
equilibrio tra attività regolamentate e attività libere, in
Italia già rappresentato dal sistema duale che norma il settore
professionale, ovvero quello ordinistico e quello associativo",
si legge, infine.
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