"E' stato un confronto in alcuni momenti anche aspro.
Mi pare che ci sia voglia, da parte di molti esponenti della maggioranza, di far passare questo come uno sciopero politico, ma sono i fatti che dimostrano il contrario: mi riferisco alle pensioni, al lavoro, al fisco, alla sanità".
Lo ha detto a Repubblica il segretario della Uil
Pierpaolo Bombardieri.
"Al vicepremier Tajani, che ci ha definito fondamentalisti -
aggiunge - abbiamo spiegato che fare gli interessi dei
lavoratori e chiedere migliori servizi sanitari, o di andare in
pensione prima e a condizioni migliori, non significa essere
fondamentalisti: sono i temi del sindacato. A questo tentativo
di politicizzare lo scontro io rispondo però anche rivendicando
il diritto di fare politica. I sindacati non sono entità
astratte, noi agiamo nell'interesse del bene comune. E
dovrebbero farlo anche i politici".
"Chi ci accusa di fare politica in questo Paese dovrebbe
piuttosto porsi il problema del perché il 60% della popolazione
non va a votare - prosegue - Forse dovrebbero fare più
attenzione alle rivendicazioni di chi rappresenta i lavoratori,
perché sentirsi dire da un vicepresidente del Consiglio che i
sindacati che proclamano lo sciopero sono ridicoli, o
estremisti, non è tanto un'offesa a me o a Landini, ma alla
Costituzione, che riconosce il diritto di scioperare. Salvini è
il vicepresidente di tutti gli italiani, non rappresenta solo
quelli che lo hanno votato. Ma preferiscono metterla in caciara,
per evitare di affrontare i motivi per i quali si fa sciopero".
Quando le ha dato in dono una calcolatrice, Meloni "è stata
al gioco. Io le ho detto che la macchina serviva a fare un
calcolo più complicato di quello che ha fatto il governo sulla
sanità, perché se è vero che in termini assoluti ha messo più
soldi, in Europa il raffronto va fatto rispetto al Pil. Le ho
chiesto se fosse contenta della sanità pubblica".
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