Una fetta di Casse previdenziali
private "non ha saputo rinnovarsi, nonostante la platea degli
iscritti consenta un apporto notevole in termini di
contribuzione" e, in parte, ciò è dovuto al fatto che,
nell'attuale fase di crisi economica, "il mondo delle libere
professioni, come il mercato del lavoro in generale, soffre
dell'incapacità di creare opportunità occupazionali". L'analisi
è del Direttore generale per le politiche previdenziali e
assicurative del Ministero del Lavoro, Concetta Ferrari,
illustrata durante l'audizione oggi dinanzi ai membri della
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti
gestori di forme obbligatorie di previdenza, nell'ambito di
un'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio
previdenziale da parte dei Fondi pensione e delle Casse
professionali.
L'esponente del dicastero di Via Veneto, nel dettaglio, cita
Enti "storici" come quello degli avvocati, la Cassa forense, che
"hanno un numero di iscritti (circa 200.000, ndr) così superiore
alle possibili capacità, in questo momento, di erogare
prestazioni pensionistiche adeguate nel futuro prossimo",
conclude.
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