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In evidenza
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Stando ai primi dati 2024 sulla
fatturazione elettronica "il fatturato nel settore costruzioni
si preannuncia in calo: nei primi otto mesi dell'anno
l'imponibile Iva delle costruzioni si è ridotto del 3,7%
rispetto a un anno prima", e "anche i dati congiunturali Istat
relativi alla produzione nel settore registrano un -4,6% per i
primi 8 mesi dell'anno". Ad indicarlo l'Osservatorio sui bilanci
delle società di capitali del settore costruzioni: anticipazioni
bilanci 2023 e dati definitivi bilanci 2022" della Fondazione
nazionale dei commercialisti, secondo cui "per l'intero 2024, si
prevede, dunque, un calo del 4% per il fatturato delle società
di capitali operanti in questo ambito: in valore assoluto si
tratterebbe di una perdita di circa 8 miliardi di euro".
Per i professionisti, "dopo il calo, comunque contenuto,
subito nel 2020 a causa della pandemia, il fatturato delle
società del settore costruzioni ha registrato un netto rimbalzo
nel 2021 (+33,4%), seguito da incrementi annuali più contenuti,
ma, comunque, significativi nel 2022 (+24,6%) e nel 2023
(+21,9%)", e "il rallentamento nel 2023 - spiegano i
commercialisti - è certamente fisiologico ma è anche dovuto,
verosimilmente, alle restrizioni al Superbonus rispetto all'anno
precedente".
Più "preoccupanti", per i commercialisti, le previsioni
relative al 2025 che "scontano un rallentamento degli
investimenti in costruzioni dovuto ad una serie di fattori
congiunturali avversi, tra i quali, oltre al progressivo
ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle
abitazioni, l'aumento dei costi di finanziamento, che permangono
elevati nonostante il cambio di direzione della politica
monetaria europea, e le restrizioni al credito. Una nuova
ripresa, invece, è prevista nel corso del 2026, grazie
soprattutto agli effetti espansivi di alcuni programmi del Pnrr
che impattano sul comparto edilizio", si precisa, infine.
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