Semplificare, supportare e
incentivare l'attività delle piccole e medie imprese muovendosi
su due filoni principali: favorire le aggregazioni e spingere
il ricambio generazionale. La prima legge annuale sulle Pmi è
attesa lunedì sul tavolo del consiglio dei ministri e, nelle
intenzioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy,
Adolfo Urso, permetterà di valorizzare quelle che rappresentano
il cuore pulsante del tessuto economico italiano.
Urso aveva promesso che avrebbe presentato il disegno di
legge entro la fine dell'anno e la tempistica sembra essere
rispettata. La legge annuale per le micro, le piccole e le medie
imprese è attuativa dell'articolo 18 dello Statuto delle imprese
del 2011, che prevede appunto l'approvazione di un provvedimento
ad hoc ogni anno ma che fino ad oggi è rimasto inattuato.
"Questo primo dispositivo - ha spiegato il ministro
annunciandone l'arrivo - conterrà misure per introdurre
incentivi, per favorire i processi di aggregazione tra imprese e
iniziative per valorizzare le competenze delle piccole e medie
imprese e la trasmissione alle nuove generazioni". L'obiettivo è
anche quello di "portare avanti la semplificazione burocratica,
l'accesso al credito e la promozione della libertà di iniziativa
economica e la concorrenza".
Le novità si aggiungeranno a quelle finanziarie introdotte
dalla manovra. La legge di bilancio rifinanzia infatti la legge
Sabatini con 1,7 miliardi di euro dal 2025 al 2029. In fase di
conversione parlamentare sono state peraltro aggiunte anche
alcune novità sul Fondo di garanzia, misura che fino a settembre
scorso ha permesso l'attivazione di quasi 30 miliardi di euro di
finanziamenti bancari, accogliendo circa 173mila domande. Le
modalità operative del Fondo vengono prorogate dal 31 dicembre
2024 al 31 dicembre 2025, ma con qualche modifica: la
percentuale massima di copertura del Fondo per il finanziamento
di esigenze di liquidità viene portata al 50%, per tutte le
piccole e medie imprese, a prescindere dalle fasce del modello
di valutazione cui appartengono; inoltre si innalza da 80.000 a
100.000 euro l'importo massimo di ammissibilità delle operazioni
finanziarie (cosiddette "di importo ridotto"), sulle quali opera
la copertura del Fondo fino all'80 per cento in caso di
riassicurazione; viene infine rimosso il limite minimo dei 250
dipendenti ai fini dell'individuazione delle imprese
in ordine alle quali trovano applicazione le percentuali di
copertura del Fondo già ammesse per le "mid cap". Nel 2025
saranno quindi ammesse a beneficiarne sia le piccole e medie
imprese che le imprese a media capitalizzazione.
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