La spesa previdenziale è stabile ma
le stime relative all'andamento di fecondità, speranza di vita e
flussi migratori fanno presagire un aumento del rapporto di
dipendenza tra giovani e anziani "e un peggioramento del
rapporto tra pensionati e contribuenti, con rischi evidenti per
l'equilibrio del sistema previdenziale, soprattutto in presenza
di livelli di spesa previdenziale di per sé elevati". Il
Rapporto "La natura delle entrate e delle uscite dell'Inps in
rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle
prestazioni" appena presentato evidenzia che il rapporto tra
soggetti con più di 64 anni e quelli con un'età compresa tra i
20 e i 64 anni in Ue nel 2022 è stato pari al 36% con i valori
più elevati registrati in Italia (41%) e Portogallo (41,2%).
Come sempre avvenuto nel caso di squilibri lo Stato interviene
con trasferimenti all'Inps e quindi il sistema regge comunque,
ma il tema principale resta quello del lavoro con la necessità
di aumentare la base occupazionale in Italia, soprattutto
femminile. Secondo l'ultimo rapporto Inapp sul gap di genere nel
mercato del lavoro il tasso di occupazione femminile cresce più
rapidamente di quello degli uomini (+1,4 punti nel 2023 sul 2022
a fronte di 1,2 punti per gli uomini) ma con il 52,5% è fanalino
di coda in Europa e ha una distanza di quasi 18 punti con il
tasso di occupazione maschile.
Per evitare che sul mercato del lavoro ci siano comportamenti
elusivi con l'obiettivo di ottenere l'indennità di
disoccupazione è stato presentato un emendamento che dovrebbe
rendere la vita più difficile ai cosiddetti "furbetti". In
pratica, ha spiegato la ministra del Lavoro, Marina Calderone,
sarà possibile riconoscere l'indennità nel caso di un rapporto
di lavoro interrotto da un licenziamento dopo un impiego
conclusosi con dimissioni volontarie solo se si sono versati
almeno 13 settimane di contributi nel nuovo impiego. "Per quanto
riguarda la Naspi dopo essersi dimesso da un impiego e
l'instaurazione di un rapporto di brevissima durata seguita da
un licenziamento - ha spiegato - la norma ha una finalità
antielusiva. Non è un riconoscimento della Naspi a seguito di
dimissioni volontarie".
In Italia nel 2023, spiega il Civ dell'Inps, "lo stock di
pensioni è rimasto sostanzialmente invariato. Permane la
questione della sostenibilità in quanto il sistema di
finanziamento delle prestazioni è a ripartizione, ovvero i
contributi ricevuti in un determinato anno sono utilizzati per
erogare i trattamenti pensionistici dello stesso anno. Se
l'importo delle prestazioni erogate supera i contributi versati
da lavoratori e imprese si determina uno squilibrio strutturale
del sistema che deve essere compensato e ciò generalmente
avviene con trasferimenti dello Stato a carico della fiscalità
generale".
In Italia l'età mediana è di 48,4 anni (la metà della
popolazione è più giovane e l'altra metà più vecchia), è
cresciuta di quattro anni negli ultimi cinque ed è di oltre
quattro anni superiore alla media europea. All'aumento dell'età
mediana hanno contribuito da una parte un calo della fecondità,
dall'altro un aumento della speranza di vita. L'Italia ha il
terzo tasso di fecondità più basso in Ue (1,24) dopo Malta e
Spagna e la speranza di vita a 65 anni più alta dopo Spagna e
Francia pari a 21,5 anni.
Nell'ambito di un confronto internazionale, la spesa italiana
per trattamenti previdenziali è storicamente superiore alla
media sia europea sia dei Paesi Ocse. L'età effettiva di
pensionamento è ancora relativamente bassa (64,2), a causa
dell'esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal
mercato del lavoro e il sistema è generoso con il tasso di
sostituzione rispetto all'ultima retribuzione al 58,9%, circa 14
punti superiore alla media Ue.
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