Per far fronte a queste
problematiche, le imprese puntano innanzitutto sulla formazione
del personale interno, adottata dal 59,7% delle aziende. Molte
realtà, pari al 49% del totale, si affidano invece a consulenze
esterne per colmare i gap di competenze, mentre quasi un terzo
(28,5%) partecipa a iniziative educative territoriali, come gli
Its Academy, i percorsi per le competenze trasversali e
l'orientamento (Pcto), e i tirocini curriculari.
L'incidenza del mismatch varia a seconda del settore e delle
dimensioni aziendali. Nel comparto industriale, il 73,5% delle
imprese dichiara difficoltà nel reperire competenze, contro il
65% nel settore dei servizi. La percentuale cresce con la
dimensione dell'impresa, passando dal 64,8% nelle piccole
realtà, al 72,8% nelle medie, fino al 77,6% nelle grandi
aziende.
"Le imprese italiane faticano a trovare profili adeguati in
molti settori strategici, segno di un forte disallineamento tra
competenze richieste e offerte. A peggiorare il quadro,
contribuiscono il calo demografico e l'invecchiamento della
popolazione, che amplificano la carenza di lavoratori, rendendo
necessario aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e
attrarre immigrati qualificati. Il disallineamento tra domanda e
offerta di lavoro non riguarda solo le imprese, ma l'intero
Paese, compromettendone lo sviluppo economico. Serve un
approccio sistemico che coinvolga istituzioni, aziende e sistema
educativo in uno sforzo comune e coordinato per rispondere a
questa sfida.", ha detto Lucia Aleotti, vicepresidente di
Confindustria con delega al Centro Studi.
"L'indagine Confindustria sul lavoro dimostra come le
imprese, nonostante il mismatch di competenze, reagiscano
collaborando con il sistema educativo attraverso Pcto,
apprendistati e Its Academy, supportate da associazioni
territoriali e di categoria. Il suo valore emerge anche
dall'inclusione tra le fonti della lettera del Ministro
Valditara indirizzata agli studenti delle scuole medie e alle
loro famiglie, confermandola come uno strumento utile per
comprendere i trend del mercato e per orientare i giovani verso
percorsi formativi in linea con le esigenze del lavoro. Un
contributo prezioso anche per l'orientamento dei giovani", ha
aggiunto Riccardo Di Stefano, delegato del presidente di
Confindustria per Education e Open innovation.
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