Nel Lazio, nel 2023, si sono
verificati 19.929 incidenti stradali, che hanno causato 346
morti e 26.258 feriti. Rispetto al 2022, in controtendenza al
dato nazionale, diminuisce il numero degli incidenti (-1,7%) e
dei feriti (-2,0%) mentre aumentano le vittime (+2,1%). È quanto
emerge dalle stime preliminari dell'Istat sugli incidenti
stradali in Italia relative al primo semestre 2024, rispetto
allo stesso periodo del 2023.
Nel 2023 aumenta nel Lazio, rispetto al 2010, l'incidenza
degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani)
morti in incidente stradale, attestandosi, comunque, su un
valore inferiore alla media Italia (45,1% contro 47,6%). Il
costo dell'incidentalità stradale con lesioni alle persone è
stimato in 17 miliardi e 700 milioni di euro per l'intero
territorio nazionale (300 euro pro capite) e in oltre 2 miliardi
di euro (360 euro pro capite) per il Lazio.
L'incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni
capoluogo di provincia: in evidenza le criticità della SS148, la
Pontina, lungo la quale si registra il maggior numero di
incidenti (236, 8 decessi e 372 feriti). L'indice di mortalità
cresce nelle province in tutte le province mentre è stabile in
provincia di Roma.
Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (4
decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2 decessi ogni
100 incidenti). Sulle strade urbane il 52% dei sinistri stradali
si verifica lungo un rettilineo, percentuale che sale al 66,2%
sulle strade extraurbane. Nell'ambito urbano gli incidenti che
avvengono in prossimità di un incrocio rappresentano il 21% del
totale. Lungo le strade extraurbane il 16,8% degli incidenti si
verifica lungo una curva.
Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati nel Lazio 6.343
incidenti (31,8% del totale) mentre tra maggio e settembre, in
coincidenza delle vacanze, se ne contano 8.298, in cui hanno
subito lesioni 11.051 persone (42,1%) e 142 sono decedute (41%).
I mesi più critici sono stati ottobre e luglio con
rispettivamente il 9,8% e il 9,2% degli incidenti, ad agosto
invece si è registrato il minor numero di incidenti. Il maggior
numero di vittime della strada si è verificato ad ottobre
(11,6%). Il 77,9% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le
21, ma l'indice di mortalità raggiunge i valori più elevati
nella fascia oraria tra le 2 e le 3, tra le 3 e le 4 e le 6 e le
7, valori superiori alla media giornaliera (1,7). Il venerdì e
il sabato notte si concentrano il 42,3% degli incidenti
notturni, il 43,2% delle vittime e il 44,2% dei feriti. La
maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più
veicoli (72,1%). La tipologia di incidente più diffusa è lo
scontro frontale-laterale (5.875 casi, 64 vittime e 8.264
feriti), seguita dal tamponamento (3.970 casi, 31 decessi e
5.708 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro
frontale (6,2 decessi ogni 100 incidenti).
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe
di età 65 e oltre (8,2 per 100mila abitanti) e per quella 15-29
anni (7 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli
coinvolti rappresentano il 62,7% delle vittime e il 68,4% dei
feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 12,1%
dei morti e il 20,5% dei feriti, i pedoni il 25,1% dei deceduti
e l'11,2% dei feriti. Il 58,6% dei pedoni rimasti vittima di
incidente stradale appartiene alla classe di età 65+, mentre il
58,5% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività
standardizzato è pari a 883,9 per la classe di età 15-29 anni, a
621,6 per quella 30-44 anni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA