L'insieme dei pagamenti delle
pensioni erogate dall'Inps all'estero (che includono non solo
quelli riferiti alle prestazioni in regime internazionale, ma
anche a quelle liquidate sulla base della sola contribuzione
italiana) sono pari a oltre 310.000 nel 2023, con un importo
totale di circa 1.600 milioni di euro. E' quanto emerge dal
nuovo Rapporto dell'Inps che sarà oggetto di uno specifico
approfondimento in occasione del Convegno "@migrazione: da
fenomeno sociale a fattore identitario" che si svolgerà, in
collaborazione con la Fondazione Migrantes, il 23 gennaio 2025 a
Palazzo Wedekind a Roma.
Complessivamente questo aggregato rappresenta il 2,3% del
totale delle pensioni erogate dall'Istituto e si distribuisce su
circa 160 Paesi. Le sole pensioni in regime internazionale sono
circa 680mila, di cui il 36% pagate all'estero, per un importo
di poco meno di 562 milioni di euro.
La maggior parte dei pagamenti delle pensioni è localizzata
nel continente europeo (48%), in America (38%) e in Australia
(11%).
Da un punto di vista tendenziale, i dati interessanti sono
quelli che riguardano l'incremento del numero dei pagamenti di
pensioni in Europa (+4,3%), nonché in America centrale, in Asia
e in Africa (rispettivamente +38,9%, + 34,9% e +30,3%).
Al contrario, si segnala l'importante tendenza negativa del
numero dei pagamenti in America settentrionale, in America
meridionale e in Oceania, aree che storicamente sono state tra
le destinazioni preferite dagli emigranti italiani nel secolo
scorso e che adesso ospitano i pensionati più anziani, il cui
numero, negli anni, è destinato a ridursi.
Alcune considerazioni sulla questione, si legge in una nota
dell'Inps, sono state pubblicate, come consuetudine da diversi
anni, anche all'interno del Rapporto Italiani nel Mondo che
uscirà il prossimo 5 novembre.
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