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Confindustria, bene politica restrittiva, attenzione a spesa

Confindustria, bene politica restrittiva, attenzione a spesa

Camilli, 'Sarà importante avviare un'analisi'

ROMA, 03 ottobre 2024, 15:30

Redazione ANSA

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"Confindustria condivide l'attenzione posta dal governo sui conti pubblici e la necessità di proporre un sentiero di politica fiscale realistico e, al contempo, credibile e prudente, che permetta di alleggerire in modo strutturale l'elevato stock di debito pubblico e la relativa spesa per interessi". Lo ha detto il vicepresidente Confindustria Angelo Camilli in audizione sul Psb.
    "Considerato che l'output gap (la differenza tra Pil effettivo e potenziale) resta positivo in tutto il triennio di previsione e che la variazione annua del saldo primario strutturale è positiva - aggiunge -, appare corretta la scelta di attuare una politica fiscale restrittiva".
    "In attesa dei maggiori dettagli che saranno descritti nel prossimo Documento Programmatico di Bilancio, per il 2025 il governo avrà a disposizione circa 9,3 miliardi, 15,6 per il 2026 e 25,6 nel 2027 (si tratta di importi cumulati). Assieme ad altre coperture, queste risorse dovrebbero consentire al governo di rendere strutturale alcune misure annunciate tra cui: il taglio del cuneo fiscale e contributivo (il cui costo è stimato in circa 10,8 miliardi), sostenere la domanda interna e i redditi medio-bassi (1,2 miliardi) e comunque finanziare altre politiche invariate (come i rinnovi dei contratti pubblici e il rifinanziamento delle missioni internazionali). Questi spazi di manovra riflettono - ha aggiunto Camilli - però un andamento tendenziale delle entrate molto positivo e una dinamica della spesa contenuta. Qualora ciò non dovesse accadere, raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica e implementare le politiche di supporto a famiglie e imprese immaginate dal governo, potrebbe risultare più complesso. Sarà importante avviare un'analisi della spesa pubblica per recuperare eventuali risorse e rendere più efficiente l'utilizzo delle risorse pubbliche. La programmazione su sette anni può agevolare questo compito al governo".
   

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