"Massima attenzione ai disagi che
la povertà infrastrutturale determina al mondo delle imprese".
Questo l'appello del presidente di Confindustria Toscana Nord
Daniele Matteini a seguito dei disagi alle imprese causati da
due cantieri stradali nel comune di Pescia (Pistoia), per la
realizzazione nel marciapiede a Collodi e per la messa in
sicurezza del Ponte all'Abate a cui si è aggiunta da pochi
giorni la frana in via Mammianese. "Alcune industrie,
impossibilitate a ricevere merci ed a spedirne - afferma
Matteini -, potrebbero richiedere la cassa integrazione per i
dipendenti, e guardano con preoccupazione all'adeguatezza della
soluzione che verrà scelta ed ai tempi necessari per tornare
allo stato antecedente".
"Chiuso il cantiere per la realizzazione del marciapiede a
Collodi che questo inverno ha comportato una lunga eccessiva
limitazione al traffico per i mezzi pesanti in ingresso e in
entrata a Villa Basilica, si è aperto quello per la messa in
sicurezza del Ponte all'Abate - evidenzia il presidente di
Confindustria Toscana nord -; si tratta certamente di un'opera
imprescindibile" ma "il nuovo sforzo richiesto alle imprese, già
stressate dal precedente cantiere, è notevolissimo; saranno
almeno sette i mesi di chiusura, in cui è stato previsto un
percorso alternativo che moltiplica anche per 100 la distanza da
percorrere per giungere alla stessa meta, ad esempio per fare i
300 metri che dividono Collodi da Lappato ora bisogna percorrere
oltre 30 km passando dall'autostrada per uscire al casello di
Capannori. Ciò significa per le attività presenti costi
maggiori, una nuova programmazione dei tempi di lavoro e quindi
riduzione dei fatturati, oltre un impatto ambientale certamente
maggiore. A questo panorama non facile, si è aggiunta, da pochi
giorni - prosegue, la frana in via Mammianese; anche stavolta,
seppure in una parte diversa del comune di Pescia, il maltempo
innestato sulla fragilità idrogeologica ha determinato lo
smottamento della via che congiunge il fondovalle con Marliana.
Stessi disagi, con l'aggravante che questi non erano previsti e
che la situazione è tale per cui i mezzi pesanti non potranno
transitare finchè la strada non verrà posta in sicurezza".
"Oltre alla messa in sicurezza di strade e di viadotti, in
altri casi analoghi - conclude - abbiamo chiesto soprattutto
alla Regione anche un intervento di ristoro per le aziende
vittime incolpevoli di questi eventi. Lo facciamo anche qui,
disponibili a collaborare nell'individuazione di criteri univoci
capaci di valutare il mancato guadagno e i maggiori costi che le
imprese, fino ad oggi, hanno sostenuto e che andranno a
sostenere di tasca propria".
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