I dati sulle denunce di infortunio
dell'Inail vanno letti tenendo conto i criteri più larghi
applicati in Italia - che includono i casi di Covid e gli
incidenti in itinere, ma anche gli studenti under 15 - ed anche
guardando al rapporto con la crescita dell'occupazione. E'
quanto spiegano fonti del Ministero del Lavoro e delle politiche
sociali secondo le quali "gli Open data Inail di maggio 2024
sull'andamento non degli infortuni sul lavoro, ma delle denunce
di infortunio, restituiscono come ogni mese una fotografia
puntuale ma provvisoria, che andrà valutata nel suo complesso su
un arco temporale più ampio".
"Rispetto ad altri Paesi europei - spiegano le stesse fonti -
l'Italia applica norme e criteri molto 'larghi', che hanno
incluso per esempio i casi di Covid, mettono insieme nelle
statistiche gli incidenti nei luoghi di lavoro e quelli nel
tragitto da casa a lavoro, e risentono dell'estensione
(fortemente voluta da questo Ministero) della copertura
assicurativa garantita agli studenti e al personale delle scuole
di ogni ordine e grado".
La rilevazione mese per mese - secondo il ministero - espone
inoltre a oscillazioni che dipendono dall'evenienza di incidenti
con più vittime. Come specificato già nel comunicato stampa
Inail, si tratta di tutte le denunce e comunicazioni
obbligatorie effettuate dai datori di lavoro e loro
intermediari, comprese quelle trasmesse ai soli fini statistici
e informativi. Il totale tiene perciò conto delle assenze dal
lavoro anche di un solo giorno (escluso quello dell'evento),
mentre possono essere considerati "infortuni sul lavoro" solo
quelli riconosciuti tali al termine dell'iter amministrativo e
sanitario per ogni singola denuncia. Ecco perché gli open data
mensili sono definiti "provvisori" e il loro confronto "richiede
cautele".
Per questo - viene sottolineato - "la reale portata del
fenomeno infortunistico risulterà chiaramente definita solo nel
momento in cui i dati del 2024 verranno consolidati".
I dati in valore assoluto contenuti nel comunicato dell'Inail
- spiegano poi le fonti del ministero - "riflettono
correttamente il fenomeno infortunistico se messi in relazione
all'andamento dell'occupazione che ha, come primo riflesso,
modifiche sulla platea degli assicurati Inail. Le valutazioni
conseguenti devono tenere conto dell'aumento di oltre 500mila
occupati in un anno, come evidenziato da Istat nell'ultima
rilevazione effettuata. Nel dettaglio, l'andamento del 2024 sul
2023 risente del brusco calo di denunce all'inizio dello scorso
anno (-24,1%) dovuto soprattutto al notevole minor peso dei
contagi da Covid-19 rispetto allo stesso periodo del 2022.
Rispetto al 2019, anno che precede la pandemia e che quindi non
risente dell'effetto "distorsivo" dei picchi di denunce
correlate al Covid-19, i dati relativi ai primi cinque mesi del
2024 sono comunque in calo del 6,8 per cento".
Le fonti del ministero del Lavoro "sottolineano, infine, che
la crescita del 20% delle denunce di infortunio per le persone
sotto i 15 anni è dovuta soprattutto all'incremento
infortunistico degli studenti. Un risultato atteso, diretta
conseguenza delle disposizioni del "Decreto Lavoro" che ha
esteso, per la prima volta, la copertura assicurativa Inail a
tutto il personale scolastico - docente e non - e agli studenti
degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado per gli
infortuni occorsi durante tutte le attività formative". "In ogni
caso - conclude il ministero - si registra anche per questo mese
l'incremento degli infortuni in itinere, ovvero nel tragitto da
casa al luogo di lavoro e viceversa".
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