(di Andrea D'Ortenzio) Giovanni Sabatini lascia la carica di direttore generale dell'Abi che ricopriva da 15 anni.
La decisione, presa in maniera consensuale nel corso di un comitato straordinario convocato a Roma, arriva mentre sono ancora in corso le discussioni fra i componenti per un possibile rinnovo dell'attuale presidente Antonio Patuelli, ipotesi che sembra ora prendere più quota.
Una decisione che potrebbe comunque giungere
entro maggio.
Sabatini, nato a Roma nel 1959 da una famiglia di profondi
radici abruzzesi sempre da lui orgogliosamente rivendicate,
laurea alla Luiss, era arrivato in Abi chiamato dall'allora
presidente Faissola. Prima di allora la sua carriera lo vede ad
Arthur Young & Co, poi alla Efim e quindi in Consob con un
passaggio quale responsabile della direzione affari legali e
bancari del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Sotto la
sua direzione, l'associazione ha dovuto affrontare numerose
sfide: la crisi finanziaria, quella dei debiti sovrani, la
risoluzione delle 4 banche, le norme di Basilea e Ue. Tutti temi
che Sabatini ha affrontato puntigliosamente e con indubbia
competenza tecnica anche nelle vesti di componente della
Federazione Bancaria Europea. Qualità riconosciute anche nel
comunicato ufficiale dove il comitato ha espresso "un vivo
ringraziamento per la serietà, l'impegno e la competenza
nell'attività svolta dal 2009"
Per il suo sostituto i banchieri, nella riunione odierna, non
si sono ancora espressi ma hanno dato incarico a una società
specializzata per la selezione del nome. Un compito per il quale
dovrebbero anche, secondo quanto si raccoglie fra diverse fonti,
svolgere un ruolo 'informale' cinque saggi: il presidente di
Intesa San Paolo Gros-Pietro, quello del Banco Bpm Tononi,
Maurizio Sella, Camillo Venesio di Banca Piemonte, e Ilaria
Dalla Riva di Unicredit.
Come si sottolinea negli ambienti bancari e finanziari la
carica di direttore generale dell'Abi forma parte delle
discussioni fra grandi e piccole banche sul futuro
dell'associazione dopo che il presidente di Intesa Sanpaolo
Carlo Messina ha chiesto "una condivisione delle scelte delle e
cariche fondamentali in Abi". Dichiarazioni arrivate dopo che il
suo gruppo era uscito dal comitato affari sindacali Abi e che
poi, nei giorni scorsi aveva precisato, sottolineando come non
ci fosse un "tema personale" sul nome di Patuelli "ma di
attivita' dell'Abi".
Un nodo che sarà sciolto nelle prossime settimane. Da qui a
fine maggio sono previste altre riunioni degli organi
dell'associazione e il mosaico, ancora incompleto, potrebbe
vedere sistemate le diverse tessere con appunto la possibile
nomina per il sesto mandato di Patuelli. Al suo attivo il
banchiere ravennate può vantare, solo per citare gli ultimi
mesi, la firma del contratto di categoria mentre la prima
versione della tassa sugli extraprofitti è stata trasformata con
un effetto alla lunga positiva per il patrimonio degli istituti
di credito.
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