Diminuiscono le imprese del
terziario che fanno ricorso al credito e oltre la metà di quelle
che hanno ottenuto un finanziamento (il 55,8%) ha poi
riscontrato difficoltà: dal maggior indebitamento bancario
(29,9%), ai problemi nell'evadere i pagamenti (18,4%) o
nell'assumere personale (5,9%) fino alla riduzione o rinuncia
nel realizzare gli investimenti programmati (15%). L'aumento del
costo del credito pesa specialmente nel commercio. È il quadro
che emerge dal focus di Format Research dedicato al credito
nell'ambito dell'indagine sul consuntivo 2023 per le aziende del
terziario presentato Confcommercio Toscana.
Per Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana, la
difficoltà delle imprese a far fronte al proprio fabbisogno
finanziario e, allo stesso tempo, a ricorrere agli istituti di
credito "è la naturale conseguenza della contrazione dei ricavi.
Eppure sarebbe il momento di spingere gli investimenti nella
formazione, nell'innovazione, nelle nuove tecnologie,
soprattutto per le piccole e piccolissime imprese che più delle
altre faticano a rincorrere la modernità".
Secondo il rapporto, sono in calo i giudizi degli
imprenditori sia sul tasso di interesse che sugli altri sui
costi del credito, come ad esempio quello dell'istruttoria e
sulle garanzie chieste dalle banche. E parallelamente diminuisce
la percentuale di chi ha effettuato la domanda. Di questi il
10,6% ha visto la richiesta accolta in misura inferiore e il 7%
respinta, mentre il 18,7% risulta ancora in attesa.
Per ottenere il credito, l'84% degli imprenditori si è
rivolto direttamente alla propria banca di riferimento, nel 48%
dei casi per investimenti a medio e lungo termine (soprattutto
nel settore del turismo), il 35% per esigenze di liquidità.
Solo il 12% per ottenere le garanzie necessarie
all'ottenimento del prestito è ricorso allo strumento Confidi,
ritenuto comunque utile dall'84% del campione per accorciare i
tempi e ridurre i costi. Inoltre, sempre da quanto emerge nel
rapporto, il 36,7% delle imprese toscane del terziario ha fatto
ricorso ad almeno una agevolazione pubblica per ottenere il
finanziamento: il il 26,7% al fondo di garanzia per le Pmi, il
10,7% a contributi pubblici e l'1,6% alla moratoria dei debiti.
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