Su fronte del caro energia "Confindustria sostiene la linea di intervento market friendly proposta dal Governo italiano la quale richiede necessariamente un'azione degli Stati membri coordinata in modo unitario.
In termini semplificati si tratterebbe di introdurre un price cap di riferimento per i contratti di fornitura degli approvvigionamenti Ue".
Il delegato di Confindustria per
l'energia, Aurelio Regina, lo ribadisce in audizione presso la
Commissione Attività Produttive del Senato. Sottolinea anche la
manza di "solidarietà" fino ad ora in Europa. E aggiunge:
"Consapevoli delle difficoltà di una coesione comunitaria
sull'introduzione di un cap riteniamo che sia giunto il momento
di un'operazione verità sul mercato del gas UE e per questo
avanziamo anche una proposta più strutturale. Se il Cap non sarà
accettato - come dimostrano i continui rinvii a livello di
Consiglio UE - bisognerebbe procedere subito con la
realizzazione di una piattaforma di mercato regolamentata
sovranazionale in grado di quotare prodotti fisici e finanziari
a termine e che elimini completamente gli indici finanziari Otc.
Da oltre 20 anni la Commissione dibatte sulla costruzione di un
mercato unico del gas integrato a livello Europeo. Adesso è
giunto il momento di farlo senza cedere alla deriva degli
egoismi speculativi. È ora che in Europa si faccia chiarezza o
si rischia che l'impatto sul sistema produttivo pregiudichi la
capacità di sostenere gli investimenti per la decarbonizzazione
al 2030, che solo per l'Italia è stimata in oltre 1.100 mdl di
euro nei prossimi 8 anni".
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