Il conto alla rovescia è iniziato:
dal prossimo gennaio, l'obbligo per le imprese con oltre 500
dipendenti di presentare il Corporate Sustainability Report sarà
esteso gradualmente fino a includere anche le Pmi quotate in
borsa. Per chi non si adeguerà ai nuovi requisiti Esg
(Environmental, Social and Governance), le conseguenze saranno
immediate: multe proporzionate alle infrazioni, restrizioni
all'accesso al credito e l'esclusione dalle gare pubbliche e
dagli incentivi statali. Banca d'Italia e Consob sono già pronte
a vigilare e sanzionare i non conformi. Sono 8 mila le aziende
di produzione che rischiano di restare fuori dal mercato.
Esg, complicazione o opportunità? È la domanda a cui
risponde il nuovo Quaderno 32 del Freight Leaders Council,
intitolato "Esg: la rivoluzione silenziosa". Il documento,
redatto dall'associazione che rappresenta le imprese della
logistica italiana, offre una guida pratica per cogliere le
opportunità di una rinnovata attenzione ai valori etici e
ambientali. Con un focus particolare sugli operatori logistici
italiani, il Quaderno evidenzia come i criteri Esg possano
essere un vantaggio competitivo anziché un ostacolo burocratico.
Massimo Marciani, presidente di Flc, (Freight Leaders
Council) non nasconde la preoccupazione: "Solo il 20% delle
imprese, principalmente grandi aziende e società quotate, è già
in regola. Il 50% ha avviato un percorso di adeguamento, ma il
30%, circa 8.000 aziende di produzione, è in grave ritardo e
rischia di rimanere fuori dal mercato se non interviene subito.
Questa inadempienza si ripercuote anche sui fornitori di
logistica delle grandi aziende, spesso Pmi a gestione familiare,
che non dispongono delle risorse necessarie e non percepiscono
il vantaggio della sostenibilità".
Nel documento, dieci raccomandazioni pratiche per le
aziende: investire in nuovi modelli di business e innovazione
tecnologica, formare competenze, promuovere la collaborazione
con partner e stakeholder. "Per affrontare la sfida ESG -
conclude Marciani - è essenziale condividere best practice e
creare ecosistemi virtuosi tra committenti e operatori. Solo una
logistica collaborativa, basata su progetti condivisi,
permetterà un vero progresso verso obiettivi di sostenibilità
più ambiziosi".
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