L'Europa fatica negli investimenti
diretti esteri (Ide) e l'Italia perde parte della sua quota di
mercato continentale. E' quanto emerge dall'EY Attractiveness
survey 2024, il sondaggio annuale su settore che per la prima
volta dal 2019 evidenzia un calo dei progetti di Ide in Europa,
con una diminuzione di circa il 4%. Parallelamente, l'Italia ha
registrato una flessione del 12%, che porta la sua quota di
mercato dal 4,1% al 3,8% del totale di numeri di investimenti
esteri nel Vecchio continente.
Guardando al futuro, l'Italia si dimostra comunque una
destinazione di investimento attrattiva: il 74% dei dirigenti
intervistati, rispetto al 54% del 2023, sta attivamente
considerando di espandere le proprie attività in Italia nei
prossimi 12 mesi. Nel primo semestre del 2024, secondo le prime
elaborazioni, l'Italia ha registrato un andamento costante degli
Ide, in controtendenza rispetto al resto d'Europa, dove si
osserva invece un calo.
"Le tensioni geopolitiche, il protezionismo e la
competitività tra le destinazioni d'investimento, insieme alla
rivoluzione tecnologica in corso, stanno sfidando l'Europa",
commenta Marco Daviddi, Managing partner strategy and
transactions di EY in Italia. "L'Italia ha l'opportunità di
consolidare il proprio ruolo come una delle destinazioni più
attrattive per gli investimenti diretti esteri nel nostro
continente. Il nostro Paese è la quarta economia europea, dopo
Germania, Regno Unito e Francia, e può fare affidamento su un
tessuto imprenditoriale diversificato, istituzioni accademiche e
di ricerca di primo ordine e una forza lavoro qualificata, anche
se in contrazione", spiega Daviddi.
Il sondaggio di EY indica anche come si stia consolidando il
trend di nearshoring (cioè esternalizzare i servizi di
un'impresa e avvicinare la produzione a Paesi limitrofi), ma
tornino anche a crescere gli investimenti cinesi in Italia.
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