"Due delle misure approvate dal
Consiglio dei Ministri sono indubbiamente positive per le
start-up italiane, anche se l'impatto complessivo
dell'intervento è tutto sommato modesto". E' quanto afferna
Pierluigi Feliciani dello studio legale Hogan Lovells in merito
alle norme contenute del ddl concorrenza approvato dal consiglio
dei ministri.
"Innanzitutto - spiega - si interviene con l'estensione del
termine da 5 a 7 anni in cui una società può permanere nella
sezione speciale del registro delle imprese per le start-up,
solo nel caso in cui, però, tale società rientri nell'ambito di
attività economiche considerate strategiche ai sensi della
disciplina del golden power". In merito, per Feliciani "Se tale
modifica può sicuramente apportare dei benefici per il mondo
delle start-up, d'altra parte proprio con riferimento alla
normativa del golden power permangono le incertezze
interpretative oltre all'estensione ormai incontrollabile
dell'ambito di applicazione di questa disciplina, anche nel caso
di società controllate interamente da soggetti italiani".
E' giudicata invece "sicuramente positiva, poi, la
previsione di una quota minima (2%) che gli enti di previdenza
obbligatoria dovranno destinare agli investimenti in fondi di
Venture capital, i quali così potranno disporre di somme
maggiori per investire nel tessuto imprenditoriale italiano.
Questo comporterà naturalmente un necessario adattamento da
parte degli enti previdenziali poiché, forse, non abituati a
questo tipo di investimenti".
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