"Partecipare a questa
riunione ministeriale della Task Force, che getta le basi
dell'Alleanza contro la fame e la povertà, è uno dei momenti più
importanti dei 18 mesi del mio terzo mandato". Qui "stiamo
compiendo un passo decisivo per riportare questo tema al centro
dell'agenda internazionale una volta per tutte". Lo ha affermato
il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, nel suo
intervento alla riunione del G20 sulla Task force per l'Alleanza
globale contro la fame, i cui documenti sono stati approvati per
acclamazione, tra gli applausi.
"In pieno Ventunesimo secolo, non c'è nulla di così
inaccettabile come la persistenza della fame e della povertà
quando abbiamo a disposizione tanta abbondanza, tante risorse
scientifiche e tecnologiche e la rivoluzione dell'intelligenza
artificiale - ha osservato Lula nel suo discorso -. È una
consapevolezza che pesa molto sulle nostre coscienze. Nessun
tema è più attuale e più impegnativo per l'umanità. Non possiamo
naturalizzare queste disparità. La fame è la più degradante
delle privazioni umane. È un attacco alla vita, un attacco alla
libertà".
La spesa per gli armamenti - ha osservato il presidente - è
aumentata del 7% lo scorso anno, raggiungendo i 2.400 miliardi
di dollari. Invertire questa logica è un imperativo morale, di
giustizia sociale, ma anche essenziale per lo sviluppo
sostenibile.
Oltre ad aver annunciato di voler porre fine alla fame in
Brasile, come nel 2014, Lula ha avvertito sulla necessità di
approvare una tassa sui miliardari. "I super-ricchi pagano in
proporzione molte meno tasse della classe operaia. Per
correggere questa anomalia, il Brasile ha insistito sulla
cooperazione internazionale per sviluppare standard fiscali
minimi globali".
La nuova Alleanza globale "sarà gestita da un segretariato
con sede presso la Fao a Roma, e a Brasilia".
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