Il Consiglio di amministrazione di Tim propone una donna alla presidenza.
Salvatore Rossi passa il testimone, se l'assemblea la nominerà, ad Alberta Figari.
Il Consiglio ha deliberato, con l'astensione di tre consiglieri, di presentare una lista di 15 candidati composta anche da Pietro Labriola, indicato come amministratore delegato, Giovanni Gorno Tempini, Paola Camagni, Federico Ferro Luzzi, Maurizio Carli e tra i nuovi consiglieri Domitilla Benigni.
Completano la lista Jeffrey Hedberg, Paola Tagliavini, Romina Guglielmetti, Leone Pattofatto, Antonella Lillo, Andrea Mascetti, Enrico Pazzali e Luca Rossi.
All'assemblea dei soci sarà proposta la nomina con mandato triennale di un board composto da nove membri (invece degli attuali 15) "tenuto conto del perimento di business che risulterà dall'esecuzione del piano di separazione e coerentemente con il trend di lungo periodo in società comparabili e con l'opportunità di un contenimento dei costi vivi della governance societaria". In questo caso la delibera, precisa una nota, è stata presa all'unanimità.
In questo caso su 9 consiglieri, 6 saranno tratti dalla lista di minoranza (in base all'ordine in elenco) e 3 andranno all'eventuale lista di minoranza. Non si può però escludere a priori che l'assemblea approvi la riduzione del numero dei consiglieri e per questo la lista presentata dal cda oggi ha 15 candidati.
Intanto Tim, senza la rete, dopo la cessione di Netco ma con Sparkle ancora inclusa nel perimetro, punta nei prossismi tre anni a ricavi in crescita del 3% medio annuo, un ebitda after lease di gruppo in aumento dell'8% medio annuo e a "un debito sostenibile e in ulteriore riduzione, con una leva (ovvero il rapporto debito/ebida, ndr) al 2026 attesa a 1,6-1,7 volte". Sono i punti cardine del piano dell'ad Pietro Labriola, approvato all'unanimità dal cda, per il 2024-2026 battezzato 'Free to Run'
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