LUC LANG, ALL'INIZIO DEL SETTIMO GIORNO (FAZI EDITORE, PP. 561, EURO 18) Il racconto di una famiglia francese con il fare del noir e del mistero, della scoperta e viaggi all'indietro nel tempo. Luc Lang, con 'All'inizio del settimo giorno' racconta si la storia di una famiglia, quella di Thomas, che a causa di un incidente d'auto della moglie, Camille, si trova a dover affrontare una serie di avvenimenti imprevisti e una vita da riorganizzare, così come ne racconta un'altra, quella della famiglia natale dello stesso protagonista che pezzo dopo pezzo viene ricostruita fino alle rivelazioni inconfessabili. Un viaggio tra parenti e rapporti famigliari, ma anche in viaggio geografico e antropologico che portano Thomas a spostarsi dalla sua realtà borghese francese, con un fortunato lavoro da programmatore e un tenore di vita alto, fino alla casa d'origine dei genitori, una malga sui Pirenei dove ancora in fratello Jean si occupa delle bestie e della produzione del formaggio che una volta erano appannaggio del padre dei due, misteriosamente caduto e morto in un crepaccio durante un'escursione in montagna. La montagna, per l'appunto, che permette un salto a ritroso nel tempo ai personaggi, che ricominciano a frequentarsi dopo anni, che passano il Natale assieme, si incontrano e si scontrano a proposito di argomenti taciuti per anni e cementati nel rancore dal tempo passato e dai silenzi. Ci sono i figli, quelli di Thomas e Camille che piano piano si scoprono inseriti in una vita differente rispetto a quella alla quale erano stati abituati fino a prima dell'incidente, per i quali prima si sceglie un silenzio a proposito della realtà in termini di difesa dal mondo che sa essere cattivo, fino alla liberazione dei 'non detto' che approdano alla comunicazione della semplice realtà dei fatti. Se la roccia, la componente minerale del racconto, è un passaggio obbligato per Thomas, la geografia del racconto si fa ancora più impervia e complicata, quando il protagonista decide di partire per il Camerun in stato d'assedio per le incursioni dei terroristi di Boko Haram e dove Thomas deve riallacciare il rapporto con la sorella, Pauline, che anni prima si è allontanata dai genitori e dai fratelli, lasciando un futuro assicurato in patria nel campo medico, per rifugiarsi (forse nascondersi) in Africa. Luca Lang procede per incastri, colpi di scena e dialoghi intimi che sembrano creare fratture e che invece portano alla scoperta, alla semplificazione e alla possibilità di riscatto.
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