DANIELE CAPEZZONE E FEDERICO PUNZI, BREXIT.
LA SFIDA - IL RITORNO DELLE NAZIONI E DELLA QUESTIONE TEDESCA.
(GIUBILEI REGNANI, PP. 367, EURO 17) C'è un "altro lato" possibile di lettura delLO storico voto dalle conseguenze ancora incognite per l'Europa e per il Regno Unito con cui i cittadini britannici hanno dato il via alla Brexit? E' la domanda a cui prova a rispondere un volume scritto a quattro mani da Daniele Capezzone e Federico Punzi. Attraverso opinioni originali, e in molti casi controcorrente, il volume punta a dare letture possibili rispetto ad un voto, quello appunto sulla Brexit, dopo il quale in Europa è prevalsa un'opinione ostile e di condanna delle scelte del popolo e del governo britannico. Troppi, viene spiegato negli interventi e nei contributi ospitati nel libro, non hanno voluto cogliere alcuni punti di fondo. Tra questi, l'insoddisfazione per un'Ue vissuta come luogo di vincoli e di opacità burocratica; il desiderio popolare di interloquire con un ceto politico direttamente "accountable", a cui si possa immediatamente chiedere conto delle scelte economiche e sull'immigrazione; la richiesta di un'Europa che tenga conto delle diversità e non pretenda di imporre una gabbia di omogeneità dalla Finlandia al Portogallo, contro la storia e la geografia. Su tutto questo, la distanza tra "popolo" ed "esperti", tra cittadini ed establishment, appare sempre più marcata. E in sottofondo, c'è anche l'antica e mai risolta antinomia tra un mondo anglosassone storicamente capace di scommettere sulla libertà, sulla competizione, sul confronto tra soluzioni diverse, e una consolidata tendenza dell'Europa continentale a costruire sistemi politici ed economici consociativi, bloccati, rigidi. A ben vedere, dunque, in palio non c'è solo il nuovo equilibrio che si verrà a creare tra Londra e Bruxelles. Ma anche - e questo vale per l'Italia soprattutto - la capacità di cogliere l'occasione Brexit per ridiscutere le stesse regole europee, per costruire alleanze dinamiche e intelligenti, salvo altrimenti accettare come destino irreversibile il predominio franco-tedesco, con l'Italia in funzione nettamente gregaria. Su tutto questo, Punzi (giornalista di Radio Radicale) e Capezzone (parlamentare, tra i fondatori del movimento Direzione Italia) ascoltano le testimonianze di personalità inglesi, americane e italiane. Tra loro: Roberto Caporale, Gabriele Carrer, Lorenzo Castellani, Janet Daley, Michael Doran, Niall Ferguson, Francesco Galietti, Francesco Bongarrà, Nile Gardiner, David Goodhart, Daniel Hannan, Allister Heath, John Hulsman, Tim Knox, Lord Nigel Lawson, Pierluigi Magnaschi, Stefano Magni, Charles Moore, Peter Rough, Sergio Vento. Vi sono anche documenti e paper dell'Adam Smith Institute, del Centre for Policy Studies, di Policy Exchange e di The Conservative. Il tutto offre una lettura decisamente originale e controcorrente rispetto a quella "mainistream".
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