"Se mi guardo indietro? Quella ragazza lì mi fa tanta tenerezza". Sorride Lorella Cuccarini, l'eterna più amata dagli italiani, ballerina, conduttrice, attrice, cantante, oggi coach della scuola televisiva di Amici e mattatrice in teatro con Giovanni Scifoni in Aggiungi un posto a tavola. Quest'anno, casi del destino, per lei è un rincorrersi di festeggiamenti e anniversari. Non solo la commedia musicale di Garinei e Giovannini ha appena compiuto 50 anni di successi (era l'8 dicembre 1974 quando andò in scena per la prima volta con Johnny Dorelli nei panni di Don Silvestro). Ma il 10 agosto Cuccarini, che ha lanciato anche una sua linea di cosmesi, spegnerà le sue prime 60 candeline e il 5 ottobre saranno 40 di carriera, da quando cioè Pippo Baudo la presentò per la prima volta al pubblico del sabato sera di Rai1 con Fantastico.
"In realtà - racconta lei all'ANSA - avevo già cominciato a lavorare, però, l'approdo 'vero', quello che mi ha portato alla popolarità, è stata la prima puntata di Fantastico, grazie a Pippo. A ripensarmi oggi - sorride - provo una tenerezza infinita. Mi rivedo sempre poco, perché non mi piaccio mai, però, a differenza di allora che ero ipercritica e un po' autodistruttiva, quando mi guardo così giovane ora mi voglio tanto bene. E penso che di strada con il tempo ne ho fatta. Ho lavorato tanto, cercando sempre di migliorarmi". Anche a suon di sfide, come quella del ruolo di Consolazione, donna di "facili costumi" che "distrae" i mariti dalla costruzione dell'Arca in Aggiungi un posto a tavola.
"E' un personaggio così diverso da me, che mi sono detta: ma quando ti ricapita? - ammette - Ho accettato come regalo per i 40 anni di carriera. È una sfida anche se pensi alle 'grandi' che l'hanno interpretata prima di me, come Bice Valori e Alida Chelli. Nel '74, io c'ero: avevo nove anni e mi ero appena iscritta alla scuola di danza. È stato lì che per la prima volta ho 'sentito' che nella vita volevo fare proprio 'quello'. Sono cresciuta a pane e Garinei e Giovannini", ride, infaticabile come sempre, mentre da mesi si divide tra la tournée dello spettacolo (sarà al Brancaccio di Roma fino al 19 gennaio con repliche che continuano ad aggiungersi e poi tappe anche a Genova, Vicenza, Firenze, Fermo, Reggio Emilia, Bologna, Ancona, Legnano) e il ruolo di coach di canto ad Amici, il talent show di Maria De Filippi che dovrebbe approdare in prima serata a marzo. E che quest'anno le ha già dato una grande soddisfazione: Sarah Toscano, sua allieva e trionfatrice della scorsa edizione, sarà in gara tra i Big al Festival di Sanremo. "Sono emozionatissima. Una delle cose belle di Amici è che vivi anche la gioia della crescita dei ragazzi - dice - Per me sono allievi, ma anche un po' come figli. Cerco di stare loro accanto, di motivarli, proteggerli e anche redarguirli se serve.
Ma il passo più importante lo fanno loro con il lavoro".
E lei come "convinse" Pippo Baudo? "Avevo una fame incredibile, una voglia di fare pazzesca. Credo sia questo che lo colpì. Se avesse dovuto guardare la tecnica, probabilmente non ero la più brava, però quella luce o ce l'hai o nessuno te la può insegnare. Mi capita di pensare la stessa cosa oggi, quando incontro alcuni ragazzi". In cosa invece sono differenti le generazioni? "Oggi hanno molta paura di sbagliare - risponde - A quella età dovrebbero concedersi un po' più di margine. Si cresce soprattutto grazie ai propri errori. Se non sbagliamo da giovani, quando lo facciamo?".
E i 60 anni, ha pensato come li festeggerà? "Ancora no, per ora mi godo quest'anno. La cifra tonda? Ma quale paura - ride - Sono come i 59 più 1: di che ci dobbiamo preoccupare?".
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