Tra i più apprezzati e amati
protagonisti del panorama musicale italiano, Mario Brunello,
nella doppia veste di violoncellista e direttore, torna al
Teatro Valli di Reggio Emilia l'11 dicembre alle 20.30 assieme
all'Orchestra de I virtuosi italiani. Primo europeo a vincere il
concorso Ciajkovskij a Mosca nel 1986, Brunello è oggi
divulgatore instancabile, sempre pronto ad elaborare nuove forme
di narrazione musicale collaborando, fra gli altri, con il
pianista jazz Uri Caine, il cantautore Vinicio Capossela, il
fisico Carlo Rovelli, lo scrittore Alessandro Baricco e l'attore
Marco Paolini.
Il programma di questo atteso concerto della stagione della
Fondazione I Teatri accosta le sonorità classiche di Franz
Schubert al Novecento del compositore polacco Mieczyslaw
Weinberg. Schubert e Weinberg, due epoche e due mondi: Vienna
nel primo Ottocento e Mosca a metà del Novecento. Del primo si
ascolteranno l'Ouverture D 8, opera di uno Schubert giovanile, e
la più tarda "Arpeggione", la sonata che prende il nome dallo
strumento ideato da un liutaio viennese, un ibrido tra
violoncello e chitarra, presto caduto in oblio e di cui rimane
memoria grazie a questo celebre brano, oggi eseguito sul
violoncello.
Weinberg, sovietico di origine polacca dalla tragica vicenda
familiare, è stato un compositore prolifico e virtuosistico dal
punto di vista tecnico. Le sue opere, tra cui il Concertino per
violoncello del 1948 (dedicato a Rostropovic) e la Sinfonietta
N. 2 del 1960, hanno cominciato a essere eseguite soprattutto
negli ultimi anni, facendo conoscere una delle voci più
singolari del '900.
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