C'è Mandrake, alias Bruno Fioretti, attore-fotomodello disoccupato ma dagli incredibili stratagemmi per tirarsi fuori dai guai.
Armando Pellicci, detto Er Pomata per via della brillantina, ex fantino e vero scienziato dell'ippica.
E Felice, guardamacchine abusivo.
A quarant'anni dall'uscita al cinema, Febbre da cavallo, il film
cult di Steno, debutta a teatro, dal 16/3 al 9/4 al Sistina di
Roma, trasformato in commedia musicale da Enrico Vanzina (che
con Steno e Alfredo Giannetti firmò la sceneggiatura), per la
regia di Claudio Insegno e supervisione artistica di Enrico
Brignano. Nei panni che nel '76 furono di Gigi Proietti, Enrico
Montesano e Francesco De Rosa, questa volta approdano Andrea
Perroni, Patrizio Cigliano, Tiziano Caputo. Maurizio Mattioli è
lo squattrinato avvocato De Marchis e Sara Zanier è Gabriella,
fidanzata di Mandrake, nel film interpretati da Mario Carotenuto
e Catherine Spaack. Con loro, tutto l'universo di Mandrakate,
Piripicchio, Soldatino e D'Artagnan, Whisky Maschio Senza
Rischio
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