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Opera Roma, stagione stellare con più titoli e serate

Opera Roma, stagione stellare con più titoli e serate

Apre Simon Boccanegra. In scena grandi voci, direttori e registi

ROMA, 18 giugno 2024, 19:18

di Luciano Fioramonti

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Undici nuove produzioni, di cui 9 d’opera e 2 di danza, per un totale di 14 titoli operistici, sette balletti e sei concerti. Tre titoli d’opera e uno di danza in più rispetto allo scorso anno. L’Opera di Roma rilancia con una nuova stagione ricca di appuntamenti con il repertorio della tradizione, dal Simon Boccanegra dell’inaugurazione il 27 novembre con la regia di Richard Jones, Michele Mariotti sul podio e le voci di Luca Salsi, Eleonora Buratto e Michele Pertusi, a Carmen, Tosca, L’italiana in Algeri, Lucrezia Borgia e, per la prima volta nella capitale, Alcina, capolavoro barocco di Händel. Nel calendario 2024-2025 spiccano i debutti di registi del calibro di Peter Sellars, Romeo Castellucci e Calixto Bieito, oltre al ritorno a Roma di Deborah Warner, Valentina Carrasco e Pierre Audi. Il direttore musicale Mariotti sarà impegnato sul podio per quattro produzioni operistiche e due concerti. Arriveranno grandi direttori, da James Conlon a Henrik Nánási, Rinaldo Alessandrini, Roberto Abbado, Omer Meir Wellber e star del canto come Anna Netrebko, Eleonora Buratto, Angela Meade, Corinne Winters, Yusif Eyvazov, Gregory Kunde, Gaëlle Arquez, Erwin Schrott e Ian Bostridge, affiancati dalle voci emergenti Anastasia Bartoli, Mariangela Sicilia, Carlo Vistoli, Mattia Olivieri, Maria Kataeva e Joshua Guerrero. La danza proporrà l’omaggio a coreografi come John Cranko, Pierre Lacotte e Roland Petit e vedrà sul palcoscenico Nicoletta Manni, Friedemann Vogel, Madison Young, Julian MacKay, Javier Rojas, Olga Smirnova, Iana Salenko e Igor’ Cvirko. Grande spazio alla musica del Novecento e contemporanea con Il prigioniero di Luigi Dallapiccola e The Turn of the Screw di Britten. E titoli poco frequentati come Il re pastore di Mozart o Il diario di uno scomparso di Janáček. E ancora concerti sinfonici diretti da James Conlon, l’emergente Diego Ceretta ed Esa-Pekka Salonen, ospite con la Philharmonia Orchestra di Londra. "I teatri devono restare il più possibile aperti - ha detto il sovrintendente Francesco Giambrone presentando il cartellone con il direttore artistico Paolo Arcà -. La nostra stagione è all’insegna del segno ‘più’: più titoli e 20 serate in più con un aumento del 30 per cento rispetto alle ultime due stagioni, oltre a eventi in spazi alternativi di bellezza come la Nuvola e le Terme di Diocleziano. Il bilancio è in attivo da dieci anni, con una media di posti occupati al 90%, e tante serate sold out". La programmazione, sul filo conduttore dei Volti del Potere elaborati dall’artista Francesco Vezzoli, abbraccia quattro secoli dal barocco ai tempi più recenti con due prime assolute, Alcina, mai rappresentata al Costanzi in 290 anni, e Adriana Mater, di Kaija Saariaho, diretta da Ernest Martinez Izquierdo con la regia di Peter Sellars. La volontà di recuperare il patrimonio artistico custodito nei magazzini del teatro porterà a riproporre Carmen (giugno 2025) con le scenografie di Renato Guttuso per l’ allestimento del 1970 che tornano con la regia di Fabio Ceresa. Nell'anno del Giubileo la stagione sarà seguita dal festival estivo a Caracalla, affidato a Damiano Michieletto che curerà la regia di West Side Story di Bernstein diretta da Mariotti. L’Opera, dunque. A Simon Boccanegra seguirà Tosca, il più romano dei capolavori di Puccini, in scena il 14 gennaio, lo stesso giorno di 125 anni fa quando fu rappresentato per la prima volta al Costanzi con il compositore in platea. Nel ruolo del titolo si alternano Anna Netrebko, Anna Pirozzi, Saioa Hernández e la star emergente Anastasia Bartoli. Lo spettacolo, con la regia di Alessandro Talevi, sarà ripreso a marzo e a maggio con Mariotti che si alternerà sul podio con Francesco Ivan Ciampa, Daniel Oren e James Conlon. A febbraio, Lucrezia Borgia, di Donizetti, con la regia di Valentina Carrasco, Roberto Abbado sul podio, e le cantanti Lidia Fridman e Angela Meade. Ad aprile il debutto del regista spagnolo Calixto Bieito con il dittico Suor Angelica/Il prigioniero che accosta il titolo pucciniano al capolavoro di Dallapiccola, con Corinne Winters, Marie-Nicole Lemieux, Mattia Olivieri, e Ekaterina Semenchuck. Due i titoli in programma a giugno: L’italiana in Algeri di Rossini firmata da Emanuele Luzzati, diretta da Sesto Quatrini con il debutto del mezzosoprano Maria Kataeva; e Carmen di Bizet diretta da Omer Meir Wellber con Gaëlle Arquez protagonista. "Quando sono arrivata qui - dice Eleonora Abbagnato, direttrice del corpo di ballo e della scuola di danza - i titoli di balletto erano solo quattro. Ora sono sette. I ballerini sono passati da 12 a 60, i nostri diplomandi sono già contrattualizzati all’estero perché in Italia non ci sono spazi. Andremo in tournèe a Liegi e torneremo a Parigi". Tra i titoli più attesi, Onegin, Marco Spada, il Pipistrello e e alla Nuvola dell’Eur, il trittico contemporaneo di coreografi italiani. "È davvero una programmazione di grande rilievo - ha detto Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e presidente della Fondazione Opera di Roma - che valorizza il livello di eccellenza del nostro patrimonio nell’Opera, nel Balletto e nella Concertistica. Renderla accessibile a tutti è una priorità che il Teatro dell’Opera porta avanti con convinzione, scommettendo su progetti per rendere la cultura sempre più partecipata e volta all’inclusione".

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