Ferruccio Busoni e Ottorino
Respighi, due dei massimi compositori italiani a cavallo fra
Ottocento e Novecento, sono al centro del programma che il 14
giugno alle 21 la Filarmonica Toscanini diretta da Francesco
Cilluffo proporrà nell'ambito del Festival Toscanini alla Sala
Gavazzeni del Centro di produzione musicale di Parma.
In occasione del centenario della morte di Busoni, la
locandina della serata mostra il suo Concerto in re maggiore per
violino e orchestra, un brano molto denso nelle sue tre sezioni
composto tra il 1896 e il 1897 ed eseguito per la prima volta a
Berlino l'8 ottobre 1897.
"Ogni motivo, così mi sembra, -
dichiarò il compositore empolese, ma tedesco di adozione -
contiene in sé, come un seme, il suo germe di vita".
Solista sarà Francesca Dego, la violinista italiana che si è
fatta apprezzare per la sua versatilità, le sue interpretazioni
avvincenti e la sua tecnica impeccabile.
A seguire, la compagine sinfonica parmigiana diretta da
Francesco Cilluffo, personalità vocata a questo tipo di
repertorio dei primi del '900 italiano ed europeo, si cimenta
nel Trittico Botticelliano e nella suite per piccola orchestra
Gli uccelli di Ottorino Respighi: due composizioni evocative, la
prima all'espressione dell'arte pittorica, la seconda che
richiama i versi degli animali.
Entrambi sono tra i frutti più
preziosi della straordinaria capacità di Respighi di orchestrare
appresa alla scuola russa di Nikolai Rimsky-Korsakov, suo
maestro per alcuni anni.
Il progetto del Trittico Botticelliano nasce dalla
collaborazione del compositore con Elizabeth Sprague Coolidge,
una ricca mecenate americana amante della musica che, nel corso
degli anni, commissionò delle opere a diversi compositori, tra
gli altri ad Aaron Copland e Igor Stravinskij. Il riferimento
del titolo va a tre celebri tre dipinti di Sandro Botticelli: la
Primavera, l'Adorazione dei Magi e La nascita della dea Venere.
Nella composizione del 1928 Gli uccelli, Respighi, si ispirò
alle musiche del passato (XVII e XVIII secolo) di cinque
compositori differenti scritte per clavicembalo e liuto,
trasformandole per orchestra.
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