Un mondo cupo e senza speranza, dove la condanna, la sofferenza e la privazione della libertà mettono sullo stesso piano i responsabili di crimini orrendi e la vittima di un errore giudiziario.
È il carcere raccontato da Leoš Janáček in Da una casa di morti, applaudita all' Opera di Roma nella rilettura del regista polacco Krzystzof Warlikowski, Leone d' Oro alla Carriera nel 2021 alla Biennale di Venezia, con la direzione d'orchestra affidata al giovane ma già affermato maestro bielororusso Dmitry Matvienko e un cast internazionale di voci.
Prima dell' inizio il sovrintendente Francesco Giambrone ha
chiesto un minuto di silenzio ''per le vittime dell' alluvione
in Romagna e in segno di gratitudine per quanti da giorni
lavorano per aiutare le popolazioni colpite''.
L'ultima opera del compositore ceco portata a termine nel 1928
pochi mesi prima di morire, è il secondo appuntamento della
trilogia pensata dal Teatro Costanzi con Kata Kabanova l' anno
scorso e Jenufa in programma nel 2024. Per Da una casa di morti
- al debutto a Roma nella coproduzione internazionale con la
Royal Opera House Covent Garden di Londra, il Théâtre de La
Monnaie di Bruxelles e l'Opéra national de Lyon - Janáček si
ispirò ai quattro anni di prigionia in Siberia descritti da
Fedor Dostoevskij. Warlikowski ambienta la vicenda in un carcere
americano contemporaneo, concentrando l'attenzione sul tema
della pena, la funzione della giustizia e l' espiazione come
punizione che non prevede possibilità di recupero. E' un'opera
corale, senza un vero protagonista, dove i detenuti sfilano come
fantasmi per ricordare le loro vittime, in un ambiente duro
tutto al maschile con l'unica eccezione di una prostituta. L'
allestimento, dal forte impatto scenico, lascia però qualche
dubbio perchè non aiuta a superare le difficoltà legate appunto
dalla mancanza di un fulcro del racconto con la sovrapposizione
delle storie individuali. Il pubblico ha avuto applausi per
tutti, in particolare per Matvienko, che ha affrontato con
padronanza la sfida di una partitura impegnativa e
affascinante. Repliche fino al 30 maggio.
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