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Pasolini, Virginia Guastella e il senso della perdita

Pasolini, Virginia Guastella e il senso della perdita

La composizione della musicista il 6/9 al Festival dell'Elba

ROMA, 04 settembre 2022, 12:00

Redazione ANSA

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Un Pasolini non solo poeta, ma anche regista e osservatore attento della realtà popolare.

E' il racconto in musica tracciato nel brano della compositrice e pianista Virginia Guastella in programma il 6 settembre a Portoferraio nella serata che il Festival 'Elba Isola Musicale d'Europa' gli dedica nel centenario della nascita.

'In un rantolo che da musica si fa canzone', commissionato espressamente per questa occasione, sarà eseguito dal coro del Friuli Venezia Giulia diretto da Cristiano Dell'Oste con le voci recitanti di Monica Mosolo e Massimo Somaglino.
    "L'impegno prevedeva che lavorassi sul senso della 'perdita' che ha toccato Pasolini durante la sua vita, dalla morte del fratello in avanti - spiega la musicista palermitana -. In quanto amante della poesia italiana di quel periodo ho voluto usare testi da diversi sue opere poetiche". Il brano contiene parti in cui il coro recita, lavora sulle parole come 'suoni' richiamandosi ai rumori del quartiere di Roma che gli era familiare, alternate a sezioni interamente cantate. "Il tutto fino alle ultime battute, in cui ho voluto inserire un inno alla vita come mio personale omaggio ad un grande artista ucciso prematuramente".
    La composizione prosegue il lavoro su Pasolini che Guastella ha intrapreso con il libretto per l'opera 'L'ombra di un meriggio lontano', commissionato dalla Fondazione Internazionale d'arte di Montepulciano e andata in scena lo scorso Luglio. "A soprano e controtenore ho affidato versi in italiano, inglese e francese di Amelia Rosselli, Pier Paolo Pasolini, Dante Alighieri e Franz Kafka, nonché una mia ninna nanna originale - spiega l'autrice -. Poiché fu proprio Pasolini a prevedere la pubblicazione, la prima, di alcuni lavori di Rosselli sul Menabò, diretto da Italo Calvino, ho voluto che di questo rapporto vi fosse traccia nel mio lavoro operistico".
   

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