Anche la moda, sorpresa dai venti di guerra che scuotono l'Europa, riflette come in uno specchio sentimenti e paure.
La nuova collezione pret a porter F/W di Dior, disegnata da Maria Grazia Chiuri, che ha sfilato a Parigi, intrepreta questo momento della storia abbinando ai suoi capi elegantissimi e iper-femminili, accessori tecnologici come i bustier imbottiti portati sopra long dress e tute.
Come i guanti
lunghi fin sotto le ascelle, spessi, creati su impronta, da
centaura che va a una cerimonia. Come le giacche imbottite e
riscaldate, i gilet corazzati, i boot da motociclista, insomma
una moda che non rinuncia all'eleganza ma che allude a una certa
"protezione" del corpo femminile, usando la tecnologia per
renderla più funzionale per il corpo della donna.
La scenografia che accoglie la sfilata è un inno alle donne:
"The Next Era", nel Jardin des Tuileries, sono le opere
dell'artista italiana Mariella Bettineschi, che ridipinge
ritratti femminili dal XVI al XIX secolo, ritagliando e
spaccando gli occhi delle donne. C'è la "Dama con l'ermellino"
di Leonardo da Vinci con quattro occhi che accoglie gli ospiti
all'ingresso. Ci sono la Gioconda e altre dame ritratte dal XVI
al XIX secolo, come La ragazza con l'orecchino di perla di Jan
Vermeer.
Ma la collezione vuole reinventare i codici tradizionali
della griffe, attualizzandoli in uno straordinario sistema
costruttivo. La giacca Bar, simbolo del New Look di Christian
Dior nel dopoguerra, è rivisitata da Chiuri, con un sistema che
regola l'umidità del corpo e lo riscalda, grazie l'uso di
tecniche avanzate messe a punto nei laboratori di D-Air Lab,
branca di Dainese, che produce attrezzature per motociclisti. La
tuta che apre la sfilata, innervata con una sorta di sistema
arterioso e venoso in due diversi colori luminescenti, mantiene
costante la temperatura. Le scarpe modello pumps a punta
quadrata ricamate realizzate in collaborazione con Roger Vivier
sono state allungate da un carré in tessuto tecnico attorno alla
caviglia, che evoca strisce protettive.
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