"I libri regalano sguardi preziosi sul mondo e ci ricordano che il valore letterario è sempre presidio di libertà". L'assunto del presidente della Fondazione Pordenonelegge.it, Michelangelo Agrusti, è incontrovertibile, ed è subito messo in pratica. Così, in occasione del primo quarto di secolo, 25 anni, Pordenonelegge spiega le ali e da festa del libro diventa anche festival della libertà. Una presa di posizione rigorosa.
In questa estensione di valori, Pnlegge non dimentica i capisaldi della società occidentale e dunque affida l'inaugurazione a una delle menti più lucide e colte del mondo del cattolicesimo, il cardinale Gianfranco Ravasi. Sarà lui a tagliare il nastro di questa edizione (con anteprima a Praga), crocevia di culture e di menti, il 18 settembre. A seguire, fino al 22 si succederanno nei tanti luoghi di Pordenone e anche fuori città, in regione, circa 600 autori italiani e internazionali che daranno corpo a 334 eventi e a 60 anteprime editoriali. Ravasi farà una impegnativa riflessione sul tema "In principio: creazione ed ecologia".
Il tradizionale trio degli organizzatori - il direttore artistico Gian Mario Villalta, Alberto Garlini e Valentina Gasparet - porteranno a Pordenone Azar Nafisi, Benard-Henri Lévy, per interpretare il tempo complesso che stiamo vivendo. Lo stesso principio per cui in Fvg atterreranno il Premio Pulitzer Richard Ford, gli spagnoli Fernando Aramburu, Alicia Giménez-Bartlett, Angeles Caso e, per parlare di Intelligenza Artificiale, Miguel Benasayag; Hiroko Oyamada, Deborah Willis.
Non solo stranieri: dall'Italia arriva il sequel di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" di Enrico Brizzi, in compagnia di Chiara Valerio, Giulia Caminito, Donatella Di Pietrantonio, Rosella Postorino, Felicia Kingsley, Helena Janeczek, Federico Rampini, Aldo Cazzullo, Lilli Gruber, Massimo Recalcati, Massimo Cacciari, Monica Maggioni, Vittorino Andreoli, Diego Marani.
Senza dimenticare Adriano Panatta e Arrigo Sacchi. Venticinque anni e non dimostrarli, gli stessi di un altro caposaldo della cultura italiana, Fahrenheit Rai Radio 3, che festeggerà proprio con Pordenonelegge.
Sembra ieri che il trio organizzatore e gli esponenti della illuminata borghesia locale decisero di istituire lì, in un luogo che non è ancora Veneto ma non è più nemmeno Fvg, una cellula della cultura. Poco più di una scommessa, rivelatasi ancor più stimolante e centrale delle migliori aspettative; oggi richiamo ineludibile, appuntamento irrinunciabile. E che smentisce anche il tragico slogan "con la cultura non si mangia". Agrusti, che è anche presidente di Confindustria Alto Adriatico, è pragmatico e parla di "visione della cultura come 'impresa': l'effetto festival garantisce il ritorno di 9,68 euro per ogni euro pubblico investito. Sono elementi del successo nel tempo di questa festa della cultura accessibile, comunitaria e inclusiva".
Tanto inclusiva: accanto a centinaia di studenti della città, in platea, ci saranno 25 studentesse e studenti del Liceo Bilingue Ustvani e dell'Università Karlova di Praga, accolti da una rappresentanza di studenti dell'Its Alto Adriatico Academy di Pordenone. Pordenonelegge favorirà inoltre la presenza di cittadini delle locali residenze per la terza età, e in platea ci sarà una vasta rappresentanza della comunità locale ghanese.
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