Le parole della figlia Silvia, il
ricordo dell'amico Gian Arturo Ferrari, la musica di Carlo
Pestelli e una chiesa che non riusciva a contenere tutte le
persone presenti. Così Torino ha salutato, con la celebrazione
dei funerali alla parrocchia Madonna del Pilone, Ernesto
Ferrero, scrittore e storico direttore del Salone del Libro di
Torino, scomparso la scorsa settimana. "È stato roccia, vela,
memoria, sapere, è stata un'avventura mirabile questa nostra
vita insieme", ha detto la figlia, dicendo di volerlo ricordare
come avrebbe fatto lui "con garbo, senza retorica, senza
disperarsi, magari con un pizzico di velata malinconia e
ironia".
Silvia Ferrero ha poi identificato "un tratto comune di
tutta la sua vita, la sua felicità, nel suo modo di essere e di
relazionarsi con gli altri. Vita e lavoro, vita e scrittura,
vita e lettura erano per lui una cosa sola", ha aggiunto
ricordando alcuni aspetti privati, "del padre che ci svegliava
con una carezza o lasciava dei post it sugli stipiti delle porte
con frasi brevi e disegnini di zampette di topo", ma anche
"l'automobilista spericolato, il tifoso, il velista che appena
arrivava all'Elba noleggiava una barchetta. E la scorta segreta
di cioccolatini di Gobino 'fondentissimi' che teneva nel
cassetto sinistro della scrivania", quella a cui era seduto
"nell'ultima foto, l'ultima sorridente".
Per Gian Arturo Ferrari era stato "amico e collega per quasi
mezzo secolo, ci univa una comune vocazione - ha detto -,
avevamo deciso che la nostra vita sarebbero stati i libri, che
sono un modo per vivere infinite vite e per questo oggi lui
continua a vivere". Numerose le personalità del mondo
dell'editoria e del Salone del Libro presenti, come la neo
direttrice Annalena Benini. Ma anche l'ex sindaco Valentino
Castellani, la vicesindaca Michela Favaro, il presidente del
Museo del Cinema Enzo Ghigo, l'ex ministra Elsa Fornero e
Antonio Ricci che ricorda "i lunghi anni di amicizia con
Ernesto".
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