(di Mauretta Capuano)
Si attesta al 50,1% la quota dei
piccoli e medi editori nei primi undici mesi del 2023 in un
mercato trade, ossia vendite di narrativa e saggistica nelle
librerie fisiche e online e nei supermercati, stabile rispetto
ai dati del 2022 (più 0,3% a valore e meno 1,3% a numero di
copie). Il valore è analogo a quello dell'anno precedente
(50,2%) e lievemente superiore ai dati che tradizionalmente si
registrano nei 12 mesi, quando per effetto delle vendite
natalizie di best seller la quota di mercato dei grandi gruppi
cresce di alcuni decimi di percentuale. La fotografia è comunque
quella di un mercato diviso a metà, un dato ormai attestato per
l'editoria italiana. Lo mostra l'indagine di Aie, in
collaborazione con Nielsen BookScan presentata il 6 dicembre
alla Fiera Più Libri più Liberi a Roma.
"La cosa interessante è che anche tutto il comparto dei piccoli
e medi editori sia cresciuto quest'anno e che faccia parte della
grande crescita del mercato editoriale dal 2019" ha detto
all'ANSA Enrico Selva Coddè, amministratore delegato e
vicepresidente di Mondadori Libri. "Dopo la pandemia il mercato
tiene molto bene e quattro anni di tenuta non possono che farci
sperare in un salto effettivo nell'evoluzione dell'acquisto del
libro e della lettura" ha aggiunto l'ad di Mondadori Libri.
"Questo è un settore che ha delle indubbie capacità creative,
ma dobbiamo stare attenti a normare la rivoluzione delle nuove
tecnologie e a sostenere gli investimenti per l'innovazione" ha
spiegato all'incontro a cui erano presenti anche Isabella
Ferretti della 66thand2nd e il nuovo presidente dell'Aie
Innocenzo Cipolletta.
"I dati che presentiamo oggi confermano il pluralismo che
contraddistingue l'editoria italiana e che ha un valore
culturale, in termini di varietà delle voci, ed economico perché
le case editrici medio piccole spesso portano avanti
sperimentazioni che aprono nuovi mercati e modi di fare business
e, anche per questo, vanno sostenute" ha detto Cipolletta. "Sono
questioni che richiedono un approccio più consapevole da parte
di noi editori, ma anche un confronto aperto con le altre realtà
del settore e sulle politiche pubbliche da mettere in atto" ha
sottolineato il presidente del Gruppo Piccoli editori di Aie,
Lorenzo Armando.
I 1.283 milioni di vendite nei primi undici mesi, pari a 85,7
milioni di copie, sono così suddivisi: gli editori con un valore
delle vendite a prezzo di copertina fino a 5 milioni di euro e
fuori dai grandi gruppi, ovvero i piccoli, hanno venduto
complessivamente libri per 352 milioni (valore a prezzo di
copertina), con una crescita del 4,1% rispetto l'anno
precedente. I grandi gruppi editoriali (Mondadori, Gems,
Feltrinelli e Giunti) hanno avuto vendite pari a 609,8 milioni
di euro, in crescita dello 0,5%. A restringersi è stata invece
la quota dei medi editori fuori dai grandi gruppi, con vendite
oltre i 5 milioni: 259,2 milioni di euro, in calo del 5,5%.
Per quanto riguarda invece i canali di vendita, nei primi undici
mesi del 2023 recuperano quota sia le librerie fisiche, che
passano dal 53,4% al 54,5%, che la grande distribuzione, dal
4,7% al 4,9%. In calo invece l'e-commerce, che dal 41,9% si
attesta al 40,6%.
Se guardiamo ai generi, nei primi undici mesi del 2023 gli
italiani hanno letto più romanzi di autori italiani e meno di
autori stranieri rispetto all'anno precedente: la narrativa
italiana è cresciuta del 5% (valore del venduto a prezzo di
copertina), quella straniera è calata del 4,7%. In discesa, dopo
la corsa degli anni precedenti, anche il fumetto: -13,0%
rispetto al 2022 (ma se prendiamo come paragone il 2019
l'aumento è stato del 188,9%). In lieve flessione l'editoria per
bambini e ragazzi (-0,7%) e la saggistica specialistica (-1,2%),
mentre cresce del 5,5% la saggistica generalista (divulgazione e
attualità) e del 6,6% quella pratica, ovvero manuali non
universitari e libri di self help.
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