EMILIO MAGNI, IL RAPIMENTO CRISTINA
MAZZOTTI (MURSIA, PP. 178, EURO 14)
Emilio Magni, giornalista e scrittore, in questo saggio
uscito per Mursia racconta uno dei casi di cronaca che più
sconvolsero l'opinione pubblica negli anni Settanta: il
sequestro della diciottenne Cristina Mazzotti, rapita l'1
luglio 1975 e uccisa dalla 'ndrangheta. La giovane viene
sequestrata mentre sta rientrando nella villa di famiglia, a
Eupilio, nel Comasco. Il suo corpo senza vita è ritrovato l'1
settembre in una discarica di rifiuti di Galliate, non distante
dal Santuario del Varallino, in provincia di Novara. Cristina
trascorre i ventisette giorni della prigionia in una fossa
angusta che non le permette neanche di stare in posizione
eretta. I carcerieri le somministrano enormi quantità di
sedativi.
Quello di Cristina Mazzotti fu il primo rapimento che vide
per ostaggio una donna. "Cristina è sempre stata una ragazza
entusiasta della vita, allegra, ma anche misurata", dichiara
Emilio Magni. "Con questo libro, non ho voluto solo ricostruire
l'intera vicenda criminale e giudiziaria, ho voluto raccontare a
chi non la conosceva chi era davvero Cristina, per renderle
finalmente giustizia, facendola ricordare per quella che era
davvero, una donna semplice e stupenda".
Tra le altre pubblicazioni di Magni i romanzi Richén,
principe della zolla (2012) e Il malnatt (2016), entrambi editi
da Mursia.
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